mercoledì 30 ottobre 2013
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Un social network solo per poliziotti. Tra Linkedin e Facebook. Si chiama BlueLine e l’ha inventato (ovviamente) un ex poliziotto, William Bratton (nella foto). Dopo decenni passati a servire la polizia a Boston, New York e Los Angeles, sempre col pallino di usare le nuove tecnologie per combattere la criminalità, Will è andato in pensione ma non si è fermato. Lui che ha inventato il sistema della mappatura della criminalità chiamato CompStat («Ha contribuito ad un sostanziale calo di reati nelle aree ad alto impatto») ha deciso di lanciare un nuovo progetto.«È una piattaforma pensata per agenti, ufficiali e dipartimenti. Offre videoconferenze, elenchi professionali, la possibilità di creare gruppi e di usare instant messaging». Secondo Mashable, «utilizzando BlueLine, fino a 12 agenti possono interagire tra loro anche in video usando un computer o un telefonino». Ma l’obiettivo reale di BluelIne non è quello di far svagare dei «colleghi», ma di mettere un sistema social al servizio della lotta al crimine e non solo. «I poliziotti – ha spiegato Bratton – tendono ad essere solitari. Mentre nella mia vita professionale ho testato sul campo che la collaborazione tra agenti e dipartimenti migliora sensibilmente l’efficienza delle forze dell’ordine».Secondo Bratton, si sono già iscritti più di 1.000 capi di polizia e ufficiali di comando da tutti i 50. Com’era facile preveder è già arrivata anche la pubblicità mirata. «In futuro daremo spazio anche a venditori di munizioni o di giubbotti antiproiettile perché vogliamo creare un mercato virtuale per poliziotti. Il sogno di Bratton è che BlueLine diventi internazionale. Funzionerà un progetto simile? Mashable l’ha chiesto a Steve Ward, che ha trascorso 13 anni in una squadra SWAT di Seattle. «Credo di sì. Ci sono più di 15.000 agenzie di polizia che operano negli Stati Uniti, e più siamo in grado di collegare queste persone a capire e condividere la formazione e le migliori pratiche, meglio è».Sarà la sindrome di questi giorni da Datagate, ma non si può non chiedersi: quanto vale essere proprietari di tutti i messaggi che si scambiano i poliziotti americani e chi garantisce che non saranno mai letti da nessuno?​​
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