lunedì 20 ottobre 2014
2-2 al Meazza tra Inter e Napoli: azzurri raggiunti 2 volte nell'ultimo quarto d'ora. Negli altri match il Milan passa 3-1 in casa del Verona: 2 gol di Honda; il Cagliari ferma 2-2 la Samp;
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La notizia del sabato del villaggio calcistico è stata quella del pareggio della Juventus a Sassuolo, solo 1-1 per i bianconeri al Mapei Stadium contro la banda Di Francesco. Frenata che consente l’avvicinamento della Roma di Garcia - ora a una sola lunghezza dalla capolista - alla quale è bastato un tempo per mandare al tappeto il piccolo Chievo e fare esonerare Corini (al suo posto il presidente Campedelli ha chiamato Maran). Totti e compagni, smaltita la rabbia e i sette giorni di cattivi pensieri dopo la beffa dello Juventus Stadium, sono carichi al punto giusto per affrontare il Bayern Monaco di Guardiola nella sfida Champions dell’Olimpico (attesi 80mila spettatori) di domani sera. La Juve invece vola in Grecia nella tana dell’Olympiacos con qualche cambiamento nel cast di Allegri, Pirlo in panchina, spazio a Morata? Vedremo. Abbiamo visto il Milan sfatare la fatal Verona, con un doppio colpo del samurai Honda. Il giapponese che l’anno scorso era arrivato trascinandosi dietro la solita scia di scetticismo riguardo la presunta bontà del calcio asiatico, sta stupendo, soprattutto in fase realizzativa. Honda è capocannoniere con 6 gol in sette gare disputate. Nella classifica dei bomber dominano quattro moschettieri dello stranierificio della Serie A: oltre a Honda, 6 gol realizzati anche dal solito Tevez che però va a secco a Sassuolo, il napoletano Callejon (doppietta all’Inter che si salva sul 2-2 grazie ad Hernanes). Un gradino sotto con 5 reti l’altra sorpresa di questo avvio di torneo, il serbo della Lazio Djordjevic. Lazio che espugna il Franchi e certifica il momento no della Fiorentina, sempre molto tiki-taka, ma con scarsissima capacità realizzativa. I Babacar e i Bernardeschi fanno fatica a non far rimpiangere l’assenza di Pepito Rossi e Mario Gomez. Non possiede questi campioni la Samp del patron “viperetta” Ferrero che al Sant’Elia dopo il primo tempo, Cagliari-Samp 0-2, andava di corna ed esultanza scomposta in tribuna (il popolo sardo non ha gradito e glie lo ha fatto presente!). Nella ripresa i ragazzi del Sant’Elia sotto l’occhio vigile di “mister simpatia” Zeman ribaltavano il risultato chiudendo con un pareggio che al condottiero doriano Sinisa Mihajlovic pare aver lasciato «il rammarico in bocca». Sinisa, il più degno figlioccio di Vujadin Boskov, il filosofo del «rigore è quando arbitro fischia», si è detto «deluso» dalla “doppia faccia” dei suoi, ma questa Samp sta facendo cose al di là di ogni più rosea aspettativa. E lo stesso vale anche per il Cagliari di Zeman che anche ieri ha gettato nella mischia due diciottenni, il ghanese Donsah e il brasiliano Caio Rangel e fatto debuttare in Serie A Simone Benedetti, figlio d’arte, difensore come il padre Silvano. Il Parma sconfitto anche a Bergamo dall’Atalanta è ultimo, triste e solitario. I suoi giocatori oltre alla beffa della sconfitta rimediata in zona Cesarini (gol di Boakye al 90’) sono stati costretti a scusarsi sotto la Curva: tutti a rapporto, ma non da mister Donadoni, ma dagli ultrà. Scene che si ripetono, ma solo qui da noi.
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