venerdì 1 aprile 2011
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Il discorso è vecchio e il terreno sempre molto scivoloso. In una società libera ognuno ha il diritto di venerare improbabili reincarnazioni di antichi dei, di partecipare a riti bizzarri; di parlare con le piante o con gli extraterrestri, di sottoporsi a stravaganti trattamenti di guarigione dell’anima e del corpo, bocciati dalla scienza ufficiale; di donare tutto il patrimonio al proprio guru e di lavorare per lui gratis in cambio della felicità (terrena, sempre molto terrena). Ma diventa più ostico, e assai sorprendente, apprendere che questo mondo misterioso di sette, movimenti, nuove religioni, fedi, teofilosofie e credenze (che spesso trasformano il bisogno di sacro o di certezze degli adepti in un concreto business milionario a favore di pochi) abbia talmente permeato la società italiana da sbarcare nelle istituzioni locali e nazionali. Dove si trovano annidati insospettabili paladini. Una mappa molto aggiornata delle sette in Italia e delle loro ramificazioni politiche e istituzionali è contenuta nel libro inchiesta di due giornalisti, Gianni Del Vecchio e Stefano Pitrelli, "Occulto Italia", edito da Rizzoli con la prefazione di Lucia Annunziata (pp. 510, 12,50 euro). L’originalità o, se si vuole, il cuore di questa documentatissima inchiesta sta nel mettere a nudo gli strani e ambigui rapporti tra il mondo dell’occulto e la classe politica. La quale, per furbizia a fini elettorali, per presupposti ideologici o culturali di libertà o di tolleranza, per superficialità o, persino, in buona fede, non ha esitato a promuovere, proteggere, sostenere le sette o le loro attività. Gli esempi citati sono molti e riguardano un po’ tutti i partiti presenti in Parlamento nell’ultimo decennio. E fanno strabuzzare gli occhi. Si parte dal riguardo che molti politici piemontesi, locali e nazionali, hanno sempre mostrato verso la comunità Damanhur, che ha costruito una vera e propria cittadella, con uffici, istituzioni e persino moneta propria, attorno a un ciclopico tempio sotterraneo, visitato da Vittorio Sgarbi in veste di critico d’arte, nella Val Chiusella. La comunità, fondata da tal Oberto Airaudi, che i fedeli chiamano Falco, in onore del dio egizio Horus, è una strana commistione di ecologismo, naturalismo, sensismo, panteismo, paganesimo e sincretismo. I sindaci delle località in cui ha sede la comunità appartengono alla setta, che esercita in massa il diritto di voto nelle elezioni amministrative. Più curioso apprendere che parlamentari della Lega Nord, la laicissima governatrice del Piemonte Mercedes Bresso e perfino un leader schivo come Piero Fassino siano andati più volte in Val Chiusella a partecipare a convegni o inaugurare strutture dei damanhuriani. I quali sono stati per lungo tempo di casa con la Federazione dei Verdi, mantenendo ottimi rapporti con Grazia Francescato, Luigi Manconi, Luigi Boco e Alfonso Pecoraro Scanio. Più conosciuta, anche per i grandi appoggi internazionali e la appartenenza di attori come Tom Cruise, la chiesa di Scientology, ben radicata in Italia. Tanto che in Parlamento c’è chi, come il senatore del Pdl Salvo Fleres presenta interrogazioni per sollecitare il riconoscimento ufficiale "come associazione religiosa". Senza contare che i guai giudiziari della setta fondata da Ron Hubbard vengono difesi in tribunale da un campione del liberalismo e dell’agnosticismo come Alfredo Biondi. Scientology svolge numerose attività sociali e filantropiche attraverso sue società collegate, che si occupano del recupero dei tossicodipendenti, della formazione degli insegnanti, della lotta (senza quartiere) alla psichiatria ufficiale. Società tanto efficaci nel tenere in ombra l’attività di proselitismo quanto nell’ottenere appoggi, sostegni, patrocini e perfino finanziamenti a livello politico. Due esempi su tutti: funzionari del ministero dell’Istruzione guidato da Letizia Moratti concessero a un ente diretta emanazione di Scientology l’accreditamento per la formazione degli insegnanti delle scuole pubbliche (poi revocato dal successore Giuseppe Fioroni, che era stato meglio informato sulla natura della società). Sempre in buona fede, cadde nella rete anche l’insospettabile sottosegretario cattolico Carlo Giovanardi che nel 2008 inserì in una lista di inviti per la conferenza nazionale delle comunità terapeutiche anche Narconon, legata a Scientology. Suscitando le proteste delle altre comunità. Ma la patente di ufficialità la cooperativa l’aveva avuta dalla Regione Puglia, nell’interregno tra Raffaele Fitto e Nichi Vendola. L’inchiesta prosegue impietosa. Che ci faceva l’ex frate francescano Antonio Meneghetti, fondatore dell’Ontopsicologia e della Melolistica, e ammiratore delle leadership forti, tra gli ospiti fissi dei convegni culturali dei circoli del Buongoverno di Marcello Dell’Utri? E come ha fatto uno dei discepoli di Meneghetti, Andrea Pezzi, ad ottenere nel 2006 la conduzione di una trasmissione televisiva su Raidue, Il Tornasole, in cui sono ospitati amici, supporter e, guarda caso, il fondatore dell’Ontopsicologia? Gli italiani sanno che la setta giapponese neobuddista e new age Soka Gakkai, che ha molte simpatie nel mondo di sinistra e radical-chic (tra cui Roberto Baggio, Sabina Guzzanti e Giovanna Melandri) e poche tra i buddisti tradizionali, è oggi a un passo dal riconoscimento da parte dello Stato italiano, con il diritto all’8 per mille? E che ci stavano a fare alcuni aderenti del misterioso Partito Umanista e i seguaci del santone indiano Sai Baba nelle liste dell’Idv di Antonio Di Pietro? E che dire infine dell’ex Idv e ora nel gruppo parlamentare dei "responsabili" Domenico Scilipoti? Doveva presiedere l’Osservatorio antiplagio del partito di Di Pietro, ma lui stesso è fondatore di un Movimento olistico e tra i consulenti aveva chiamato un damanhuriano!
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