giovedì 27 febbraio 2014
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Sono sempre di più i pianeti alieni, esterni al Sistema solare, individuati. In attesa che qualche astronave riesca a raggiungerli, prima o poi, altri 715 sono stati aggiunti alla lista dei mondi lontani. Ora se ne contano oltre 1.700. Sono pianeti che ruotano intorno a 305 stelle, in sistemi planetari simili al nostro. Scoprirli è stato possibile grazie al telescopio spaziale Kepler, della Nasa, ed è la stessa agenzia spaziale americana ad annunciare il risultato, in via di pubblicazione su The Astrophysical Journal. Lanciato nel 2009, dopo aver raccolto immagini e dati su oltre 150.000 stelle, il telescopio Kepler è stato costretto a ridimensionare la sua attività nel 2013 a causa di un guasto che ha rischiato di mandarlo anticipatamente in 'pensionè. Gli astrofisici hanno scoperto i nuovi pianeti analizzando i dati raccolti dal telescopio tra il maggio 2009 ed il marzo 2011. È emerso che per il 95% sono più piccoli di Nettuno, che è quasi quattro volte la Terra. Ci sono inoltre quattro pianeti più piccoli, delle dimensioni di circa 2,5 volte rispetto a quelle della Terra che si trovano nella cosiddetta "zona abitabile", ossia ad una distanza dalla loro stella tale da permettere l'esistenza di acqua allo stato liquido e, forse, anche di forme di vita.    In particolare i ricercatori stanno puntando la loro attenzione sul pianeta chiamato Kepler-296f: è grande il doppio rispetto alla Terra, orbita intorno ad una stella grande la metà del nostro Sole e luminosa appena il 5%. Potrebbe essere un mondo simile alla Terra, ma qualsiasi conclusione è prematura: gli astrofisici alle prese con i dati non sono riusciti a capire se il pianeta è un mondo gassoso come Giove, o roccioso come la Terra. Di sicuro la scoperta dei nuovi pianeti esterni al Sistema Solare segna un passo in avanti senza precedenti nell'individuazione di mondi di piccole dimensioni. «Il fatto che questi nuovi pianeti e i nuovi sistemi solari possano somigliare al nostro incoraggia la ricerca futura», ha detto il capo delle missioni scientifiche della Nasa ed ex astronauta, John Grunsfeld, riferendosi al prossimo telescopio spaziale che la Nasa si prepara a lanciare nel 2018, il "James Webb", che potrà studiare in dettaglio i nuovi mondi scoperti da Kepler. Per l'astrofisico Raffaele Gratton dell'Osservatorio di Padova dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf), «Kepler ha fatto un grande lavoro poiché è riuscito ad individuare molti sistemi multipli, ossia con più pianeti, intorno alla stessa stella. Parlare però già di pianeti che hanno possibilità di vita - ha osservato - è prematuro. Siamo sulla buona strada, ma il percorso è ancora lungo».
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