lunedì 24 gennaio 2011
È andata lontano la regina del Roland Garros, perfino più delle due sorelle Williams. Intanto, dopo quattro ore e 44' contro Svetlana Kuznetsova, si è qualificata alla fase successiva del torneo australiano.
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«Mi ritroverò al numero 4 del mondo, davanti anche alle sorelle Williams? È una bellissima sensazione». Francesca Schiavone, nel dopo-match della sfida vinta dopo quattro ore e 44' contro Svetlana Kuznetsova, risponde così a chi le fa notare che l'aver raggiunto i quarti di Melbourne comporterà un altro balzo avanti nel ranking ufficiale, che le farà raggiungere una posizione a cui, in Italia, nessuno era mai arrivato.È andata lontano la regina del Roland Garros, perfino più delle due sorelle americane protagoniste sui campi di tutto il mondo e che adesso stanno dietro di lei. Intanto però Francesca si gode la prima qualificazione ai quarti dell'Open australiano, anche se le gambe pesano. «Se me lo chiedete adesso - dice - vi rispondo non ce la faccio a giocare dopodomani con la Wozniacki». Battere l'attuale numero 1 del mondo, alla caccia del suo primo successo in un torneo del Grande Slam, sarebbe un'altra impresa da prima pagina, ma per pensarci c'è ancora tempo.Nel frattempo un primato, quello di durata di un incontro femminile dello Slam, la Schiavone l'ha già ottenuto. «Non sapevo del record - commenta - ma a quel punto ho solo pensato "Brava Francesca, fisicamente sei una roccia".  Un giorno spero di mostrare il Dvd di questa partita a mio figlio».Il segreto forse è stato che «il match del secondo turno contro la Marino vinto 9-7 al terzo set sicuramente non mi ha aiutato fisicamente, ma mentalmente sì. Durante l'incontro il pubblico lo sentivo eccome - aggiunge - . È bellissimo l'entusiasmo che ti trasmette la gente in Australia. Qui amano davvero questo sport e sanno apprezzare chi dà tutto».Nel terzo set, quando era sotto per 8-7 l'azzurra se l'è vista brutta poi però ha reagito fino al punto di annullare, uno dopo l'altro,  tre match point all'avversaria. «Quando hai un dollaro ne vuoi due - dice la Schiavone -, quando ne hai due ne vuoi tre... Lo sport è così, è la passione che ti fa andare avanti e spostare in avanti gli obiettivi».
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