venerdì 8 dicembre 2017
L'opera vista da 2.077.000 spettatori, share dell'11,1%. Il Dg Rai Mario Orfeo: «Più cultura fa bene al servizio pubblico e porta risultati»
Applausi al termine di "Andrea Chénier" per Yusif Eyvazov, Riccardo Chailly e Anna Netrebko

Applausi al termine di "Andrea Chénier" per Yusif Eyvazov, Riccardo Chailly e Anna Netrebko

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Scommessa vinta per la Rai che ieri ha trasmesso in diretta su Rai 1 Andrea Chénier di Umberto Giordano, diretta da Riccardo Chailly con la regia di Mario Martone. Dopo il successo dell’anno passato di un titolo popolare come Madama Butterfly di Puccini (vista da 2 milioni 644 mila con uno share del 13,48%) un bis non era scontato, soprattutto per un’opera meno frequentata come quella di Giordano. Invece l’opera, ripresa dalle telecamere di Rai Cultura e trasmessa in diretta su Rai 1 il 7 dicembre è stata vista – dalle 17.59 alle 20.57 – da 2 milioni 77 mila spettatori con uno share dell'11,1%. Il picco di ascolto è stato alle 20.43 con 2 milioni 556 mila spettatori, mentre quello di share è stato del 15,61% alle 17.59, all’inizio dell’opera. I contatti hanno di poco superato gli undici milioni, con una permanenza media di 34 minuti.

«Più cultura fa bene al servizio pubblico e porta risultati. Più di due milioni di spettatori per Andrea Chénier sono un risultato straordinario»: di questo è convinto il direttore generale della Rai, Mario Orfeo, che ha detto di essere convinto che la tv di Stato «debba avere una collaborazione più ampie e di sistema non solo con la Scala ma anche con altri grandi teatri e festival, da Roma a Spoleto». «Mi auguro che continueremo questa esperienza» ha aggiunto riferendosi alla prima scaligera del 2018, Attila di Verdi.
Soddisfatto e grato alla Rai per il successo televisivo il sovrintendente Alexander Pereira: «Riportare Andrea Chénier come opera inaugurale di stagione è parte di un progetto culturale complessivo che la Scala sta portando avanti con il suo direttore musicale Riccardo Chailly. Vogliamo far conoscere di nuovo agli italiani e agli ascoltatori internazionali la ricchezza del repertorio musicale di questo Paese: un patrimonio senza uguali che copre quattro secoli e di cui il Verismo è una componente fondamentale. Siamo profondamente grati al direttore generale della Rai Mario Orfeo per aver confermato la collocazione della “Prima” su Rai1, ma anche a tutta la struttura che si è dedicata a questa diretta con assoluto entusiasmo contribuendo a raggiungere uno straordinario risultato di ascolti e a dimostrare che l'opera è un patrimonio di tutti».

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