martedì 18 maggio 2010
Annuncio a sorpresa al termine dell'incontro dei vertici della tv pubblica: «Separazione consensuale». Adesso sarà anche produttore di programmi. Il giornalista: non parlo finché non ho firmato.
COMMENTA E CONDIVIDI
Me ne vado ma resto, con lo scivolo, più la liquidazione. In tutto qualcosa che, facendo i conti della serva, potrebbe essere arrotondata a due milioni di euro, poiché lo scivolo per uscire dall’azienda, stando ai "si dice", sarebbe di ben tre annualità di stipendio. A essi bisogna aggiungere un contratto di collaborazione che lo legherà all’azienda per almeno due anni. Anche se sarebbe meglio parlare di una serie di contratti per singole realizzazioni e tutti da scoprire. Questo è l’accordo col quale il giornalista e conduttore Michele Santoro si appresta a lasciare la Rai come dipendente per rientrarvi come esterno, per produrre docufiction e programmi sperimentali, probabilmente per la terza rete. Intesa alla quale si lavora da mesi e che già prevederebbe alcuni titoli e temi di docufiction. Un genere televisivo, che utilizza attori per drammatizzare e rendere più incisivo il racconto di vicende realmente accadute, che quando è stato utilizzato per "Annozero" ha provocato intense polemiche politiche. In attesa di quelle, ieri se ne sono scatenate altre. Roberto Rao dell’Udc ha esplicitamente detto di attendere la verifica da parte della Corte dei Conti. I motivi sono almeno due: lo scandaloso spreco di risorse in un momento di gravi restrizioni per l’azienda e la possibile presenza di «intermediari che hanno ricevuto compensi per realizzare questo obiettivo». Inoltre, sempre stando alle voci che ieri sera si sono inseguite a Viale Mazzini, l’accordo potrebbe non essere per soli due anni. Per questo, ha concluso Rao, «i telespettatori e tutti gli italiani hanno diritto di sapere subito, senza aspettare altro tempo, con la massima trasparenza e fin nei dettagli, le modalità e i termini economici dell’intesa».Per quel che riguarda gli intermediari, sempre stando ai "si dice", il contratto sarebbe frutto di un’operazione di Lucio Presta, noto nell’ambiente per essere l’impresario di volti famosi della tv come Paolo Bonolis, Mara Venier e Paola Perego. L’accordo sarebbe comunque in discussione, tanto che Santoro ha spiegato di non aver ancora firmato.Queste, naturalmente, sono soltanto voci. Ieri Santoro ha detto che spiegherà «le sue motivazioni» in una conferenza stampa che convocherà quando tutto sarà concluso. I fatti, intanto, parlano di una decisione presa ieri dal Consiglio di amministrazione della Rai, con sette voti a favore e due astenuti: il consigliere dell’Udc Rodolfo De Laurentiis e il consigliere del Tesoro, Angelo Maria Petroni. Si tratterebbe di un accordo consensuale, promosso dallo stesso Santoro. Accordo che «deve essere implementato con i contratti applicativi che saranno messi a punto nei prossimi giorni». Accordi che in ogni caso varranno dalla prossima stagione, perché il conduttore porterà a termine l’attuale serie di "Annozero".
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: