martedì 27 settembre 2011
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I rotoli del Mar Morto - tra cui figurano i documenti biblici più antichi conosciuti - saranno consultabili in rete grazie a una iniziativa congiunta del Museo Israel di Gerusalemme (dove gli originali sono conservati) e di Google, che ha provveduto alla loro digitalizzazione (dds.collections.imj. org.il). Ne dà notizia l'Osservatore romano.

Al momento sono consultabili i primi cinque rotoli; fra questi spicca il libro di Isaia, quasi nella sua interezza (66 capitoli), copiato tra il III e il II secolo avanti l'era cristiana. Grazie alla tecnologia di Google (che nei mesi scorsi ha già immesso in rete l'archivio fotografico del Museo Yad Vashem di Gerusalemme) è possibile ingrandire le immagini ad alta definizione e mettere in luce così elementi che non sarebbero visibili a occhio nudo. All'interno di ciascun rotolo è anche possibile compiere ricerche per colonna, capitolo, o versetto. Viene inoltre fornita una traduzione in inglese. Sitratta - secondo i responsabili del Museo Israel - di uno sviluppo importante per i ricercatori di tutto il mondo. I rotoli furono scoperti nelle grotte di Qumran - dove duemila anni fa si era insediata una setta di religiosi ebrei - a partire dal 1947. Sono considerati un punto di riferimento fondamentale per lo studio dell'ebraismo antico e delle origini del cristianesimo.

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