mercoledì 3 dicembre 2008
Come previsto il portoghese eletto miglior atleta dell’anno Ferguson: «Ha le scintille dentro di sé, vincerà ancora tantissimo». Mourinho: «Era meglio uno dei nostri». Unico riconoscimento per gli azzurri i 5 voti a Buffon.
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Che Cristiano Ronaldo ieri venisse incoronato dall'Europa del calcio come il più bello del reame, era ormai il segreto di Pulcinella. Che l'Italia del pallone facesse la figura del comprimario è stata un'amarissima sorpresa. Saremo ancora campioni del mondo, ma dall'abbuffata del 2006 quando ci portammo a casa con la gran Coppa anche i primi due posti del Pallone d'Oro sembra passato un secolo. Fabio Cannavaro, miglior calciatore d'Europa due anni fa, neppure nominato; Luca Toni zero voti. E fortuna che l'amico Marco Zunino, delegato di San Marino, ha messo una crocetta sul nome di Buffon, assegnandoli 5 punti, altrimenti avremmo fatto un clamoroso buco nell'acqua. Che Mourinho cominci ad aver ragione quando dice che oltralpe si annoiano a vedere le nostre partite: fatto sta che nella lista del Pallone d'Oro c'è il meglio del calcio mondiale (Kakà re nel 2007 è ottavo, Ibrahimovic 9°, tantissima Spagna per il trionfo europeo, ma di azzurro solo il minimo sindacale). Il re era già stato scelto. Sapeva che avrebbe vinto lui, non lo ha mai nascosto. «Sono il primo, il secondo e il terzo miglior giocatore del mondo, penso di aver fatto tutto quello che era necessario per arrivare così in alto», disse lo stesso Cristiano Ronaldo, 20 giorni fa, prima della batosta che il suo Portogallo rimediò in Brasile. E dei critici che sostengono che in questo momento il portoghese non è più il numero uno, superato dalla pulce argentina Lionel Messi (sul secondo gradino del podio, davanti allo spagnolo Fernando Torres) lui fa spallucce: «È uno dei giorni più belli della mia vita - ha assicurato il fuoriclasse del Manchester United, primo campione dei Red Devils a vincere il premio dopo George Best (1968): alzare questo trofeo era il sogno che avevo da bambino, un'emozione che mi riempe il cuore. E domenica l'emozione sarà ancora più grande perché lo dividerò con la mia famiglia». «Siamo tutti molto orgogliosi - le parole di Ferguson a France Football -. Il Manchester United attendeva questo momento da 40 anni. Questo riconoscimento è al di sopra di ogni discussione». Nessuno come il portoghese negli ultimi 12 mesi: «Ha solo 23 anni, i migliori anni della sua carriera devono ancora arrivare. Nella vita ci sono due categorie di persone, quelle che raggiunto un obiettivo si siedono e dicono: "Ce l'ho fatta". E quelle che sono spinte da un desiderio inesauribile. Quando raggiungono un traguardo, vogliono andare oltre. Ronaldo ha le scintille dentro di sé». Meno convinto della scelta uno che il portoghese lo conosce bene, portoghese come lui: «Il Pallone d'Oro a Ronaldo? Avrei preferito uno dei nostri...». Parola di José Mourinho, che al suo connazionale avrebbe preferito un giocatore dell'Inter. Il tecnico non fa nomi ma l'unico in lizza era Ibrahimovic, candidato in pectore per le prossime edizioni. L'Italia del pallone confida anche in lui per rialzare un po' la testa.
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