sabato 15 febbraio 2014
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Lavillenie "cancella" Bubka, lo zar dell'asta, il più grande di tutti della specialità. E per riscrivere la storia dell'atletica il francese sceglie proprio Donetsk, da dove Sergei Bubka a 15 anni mosse i primi passi della sua inimitabile carriera. Nella riunione del meeting ucraino Renaud Lavillenie, olimpionico a Londra, supera l'asticella dei 6,16 oscurando il primato mondiale assoluto di 6.15 di Bubka. Un primato ancora più longevo del record dei 200 metri di Pietro Mennea: resisteva infatti da ben 21 anni, dal 21 febbraio 1993. E curiosamente anche allora teatro del record dello zar dell'asta fu proprio Donetsk. Che fosse aria di primato evidentemente l'aveva avvertito perfino il grande Bubka, che ha assistito all'evento e alla fine si è complimentato con il francese. «Sono davvero fiero di lui - ha detto -. È un grande giorno e una grande performance: sono troppo contento per Renaud e deve essere un esempio per questo sport». Un vero e proprio passaggio di consegne tra i due, anche Bubka "incorona" Lavillenie: «È il mio successore ideale. Non sono deluso, ho pensato che il record sarebbe potuto cadere in precedenza. Questo è un bene per l'atletica. Io non sono triste, anzi». Dopo aver superato l'asticella a 5,91 il francese ha commesso due errori a 6,01 rischiando l'eliminazione. Ma al terzo tentativo ha superato largamente la misura. Quindi, ha chiesto di portare la misura direttamente a 6,16, nuovo record del mondo. E sotto gli occhi dello stesso Bubka ha effettuato un primo salto perfetto che l'ha lanciato nell'orbita dei grandi di tutti i tempi. Preso dall'euforia Lavillenie ha anche provato a migliorarlo ulteriormente chiedendo la misura di 6,21. Ma il tentativo è fallito. Bubka mantiene comunque il primato outdoor (dove si disputano le gare olimpiche) con il 6,14 ottenuto a Sestriere nel 1994. All'aperto Lavillenie ha come migliore misura un 6,02 (misura centrata a Londra nel 2013). Il 27enne francese proverà comunque a migliorarsi anche outdoor. «Non c'è niente da dire, è incredibile, sono ancora in aria» le prime parole di Lavillenie dopo l'impresa. Adesso il dopo-Bubka può davvero dirsi iniziato.
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