giovedì 26 settembre 2013
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Al Bano e le due figlie, Paola Barale, Candida Morvillo, Francesco Pannofino, Emanuele Filiberto, Michele Cucuzza, Barbara de Rossi. Adesso i nomi dei vip spediti da Raiuno nei campi profughi per il discusso docu-reality Mission in onda a dicembre, sono ufficiali e, in qualche caso, faranno storcere il naso a parecchi. «Mancano solo i due nomi dei personaggi che andranno in Giordania» anticipa il direttore di Raiuno Giancarlo Leone al 65° Prix Italia organizzato dalla Rai a Torino lamentando: «Mission è il programma più recensito prima della sua messa in onda. Terremo conto delle critiche, cercheremo di migliorare, ma dateci il tempo di lavorare».Dopo la pioggia di proteste ricevute da parte di alcune associazioni di volontariato e tanto di interrogazione parlamentare, il programma prodotto da Raiuno in collaborazione con l’Agenzia Onu per i rifugiati e Intersos, si sta delineando. «Due anni fa venne da me un produttore – spiega Leone – e mi propose di raccontare il mondo dei campi umanitari attraverso questo format internazionale. Certo i documentari e i reportage giornalistici li continueremo a fare. Ma questo è un modo per far aprire gli occhi al grande pubblico su una realtà che non conosce. Se anche faremo il 15% di share, se il programma verrà visto da 4 milioni di persone, già avremo fatto un buon servizio, e se solo in 100mila doneranno qualcosa, avremo raggiunto l’obiettivo». Giusto il giorno prima al Prix Italia i massimi esperti internazionale di comunicazione delle crisi umanitarie, avevano bollato il modello dei vip testimonial come «ormai vecchio», anche se efficace per raccogliere fondi, perché non sensibilizzerebbe davvero il pubblico sui problemi delle vittime di guerre e povertà. Leone replica: «Useremo tutta la nostra sensibilità: i personaggi andranno nei campi profughi non a ballare e cantare, ma a vivere con chi soffre e sono stati preparati per questo. Poi ci saranno in studio ospiti ed esperti del settore e una raccolta fondi. Se facessimo uno spettacolo becero e che punta sul clamore, avrei fallito».Alcuni nomi, però, lasciano francamente perplessi: pare, infatti, che Acnur e Intersos avessero indicato altri personaggi noti che già collaborano da anni con loro, ma che la Rai abbia imposto facce più "televisive". Sembra pure difficile che non sia una scelta basata sul "clamore" la presenza della modella Lea Cerezo (nata maschio) a Ballando con le stelle, lo show della Carlucci presto al via, ma Leone abilmente rassicura. «Non siamo alla ricerca di "effetti speciali", lei è una persona la cui scelta personale è tutelata dalla legge italiana. Dobbiamo dare spazio a tutti i mondi». La stagione autunno/inverno di Raiuno, comunque, fa sfilare in passerella capi di stoffa dai "pesi" diversi. A partire dalla fiction in arrivo La farfalla granata: film tv sulla vita del calciatore del Torino Gigi Meroni, tratto dal libro di Nando Dalla Chiesa sul campione prematuramente scomparso, interpretato da Alejandro Roja, dove la vicenda sportiva scivola però tutta sul rosa. La vera attesa è per la personale lettura di Roberto Benigni dei Dieci Comandamenti che l’artista toscano porterà su Raiuno il 16 dicembre (anche se debbono essere sciolte alcune riserve). Nel mezzo viene annunciata una nuova Domenica in con Mara Venier dove «Raiuno ha ritenuto di tornare a fare spettacolo» aggiunge Leone. Nel periodo dicembre-marzo verranno invece sperimentati alcuni format itineranti (Long lost family su famiglie separate da anni, Love is in the air e Ritorna da me), a gennaio arrivano Massimo Ranieri con un one man show e un nuovo programma sulla comicità con Gabriele Cirilli C Factor, poi Ti lascio una canzone della Clerici e fra aprile e maggio due nuovi programmi di intrattenimento. A febbraio il Festival di Sanremo con Fazio e Littizzetto «dedicato a celebrare i 60 anni della Rai» conferma Leone che sta aspettando al varco Maurizio Crozza. «Spenderei tutto quello che ho per averlo». Forse prima sarebbe meglio chiederlo a chi paga il canone.
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