mercoledì 31 ottobre 2018
Allarme di Aeranti-Corallo: «Oggi nel mercato analogico le emittenti del territorio vantano il 40% degli ascolti ma l’Agcom ha ridotto i loro spazi sul digitale dal 1° gennaio 2019»
Corsa al digitale, ma per le radio locali sarà a ostacoli
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Le emittenti locali “discriminate” nella corsa al Dab+, la nuova radio digitale. La denuncia arriva dall’Aeranti-Corallo, l’associazione che riunisce oltre mille imprese radiotelevisive italiane. Mentre le stazioni nazionali si possono già ascoltare in digitale in vaste aree del Paese, quelle locali possono trasmettere in poche zone. Su 39 bacini in cui è stato diviso l’intero territorio, le frequenze utilizzabili dalle stazioni locali per il Dab sono state pianificate dall’Agcom in appena 16 bacini, mentre l’assegnazione da parte del Ministero dello sviluppo economico è avvenuta in 10.

«Perciò in gran parte dell’Italia l’emittenza locale non ha ad oggi la possibilità di utilizzare il digitale», avverte il coordinatore dell’associazione, Marco Rossignoli. E dire, aggiunge, che «le radio locali, nel mercato analogico, hanno circa il 40% degli ascolti. E vi sono alcune regioni in cui una emittente locale è la prima fra il pubblico. Le imprese radiofoniche di Aeranti-Corallo hanno già investito nella nuova tecnologia e costituito società consortili per l’avvio delle trasmissioni digitali. Tuttavia, a causa della scarsità delle frequenze, non possono accedere a tale tecnologia in molte zone del Paese dove invece le radio nazionali stanno operando».

Non solo. Una recente delibera dell’Agcom, che delinea il nuovo piano delle frequenze tv, ha ridotto ulteriormente gli spazi per il Dab. Così, annuncia Rossignoli, molti operatori di rete radiofonica legati all’associazione hanno presentato ricorso al Tar Lazio contro le decisioni dell’Authority. Il Dab è la nuova frontiera della radio. Molte automobili che escono dalle fabbriche sono già fornite di autoradio in grado di ricevere il digitale terrestre. E la Legge di bilancio 2018 prevede tra l’altro che tutti gli apparecchi radio venduti dal 1° gennaio 2019 dai produttori debbano consentire la ricezione in digitale.

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