sabato 25 maggio 2019
La storica radio per la comunità di lingua italiana in Slovenia nacque il 25 maggio 1949. Oggi segna con ascolti in crescita e un boom sul web nonostante i nuovi nazionalismi.
Gli studi di Radio Capodistria

Gli studi di Radio Capodistria

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«Alla fine, il più grande regalo per i settant’anni di Radio Capodistria ce l’hanno fatto i nostri ascoltatori. I dati parlano di un incremento del 150% degli ascolti solo in Slovenia e collocano la nostra emittente al 13° posto nell’area in cui è udibile il segnale in FM». I dati arrivano dai responsabili della storica emittente che nasceva il 25 maggio 1949, in un mix di lingue che univa italiano, sloveno e croato. Radio Capodistria, che a distanza di 70 anni è ancora operativa, via etere in FM e AM (gli storici 1170 KHz), via web e via satellite. È un nome di antica memoria, un’emittente che ha contribuito a segnare un'epoca ed una pagina importante della radiodiffusione in questo lembo d’Europa.
Un lavoro che svolge «anche oggi – riporta il sito della radio – malgrado le difficoltà che ci sono fra la Slovenia e la Croazia, malgrado il confine che divide l’Istria. Malgrado i nuovi nazionalismi o sovranismi, che rendono più difficile il dialogo e la sopravvivenza delle minoranze». L’emittente, socia fondatrice della Comunità radiotelevisiva italofona (CRI), ha aperto oggi i propri studi ai propri ascoltatori ed ha organizzato una serie di concerti ed eventi speciali,fra cui il primo giugno il concerto di Vinicio Capossela. «C’è però anche la certezza che le cose sono cambiate ed anche di tanto – spiega Stefano Lusa del caporedattore del programma informativo di Radio Caposdistria –. C’è tanta discontinuità con il periodo d’oro e soprattutto la consapevolezza che il nostro ruolo è quello di essere al servizio dell’ascoltatore e non del regime o del politico di turno più o meno potente. Lo facciamo in vari settori, anche nel mondo della minoranza».

Dall’epoca del contenzioso per il territorio Libero di Trieste e della Risoluzione del Cominform, vale a dire dall’epoca della sua costituzione, alla firma del Memorandum di Londra, all’era jugoslava, a quella attuale, slovena, Radio Capodistria, in contesti diversi, ha svolto sempre un ruolo da protagonista. Della storia di questo mezzo d’informazione fa parte anche TV Capodistria. Nata nei primi anni Settanta del secolo scorso, al pari della radio ha saputo nel tempo suscitare grande interesse anche in territorio italiano. Radio Capodistria opera nell’ambito dell’Ente pubblico radiotelevisivo della Slovenia - RTV Slovenija. Iniziò i suoi programmi il 25 maggio del 1949, con il nome di Radio Trieste Zona Jugoslava (Radio jugoslovanske cone Trst). I programmi erano in tre lingue: slovena, italiana e croata. Dopo la firma del Memorandum di Londra, Radio Capodistria si unì con Radio Lubiana nel 1956 e fu abolito il programma in lingua croata. Data la sua efficacia commerciale (per decenni è stata una delle stazioni radio maggiormente seguite), il segnale fu irradiato in zone sempre più ampie dell’Italia. Nel 1979 il programma sloveno e quello italiano iniziarono a trasmettere su frequenze separate. Radio Capodistria è stata una delle prime emittenti bilingui in Europa. Da alcuni anni a questa parte ha avviato la propria rivoluzione digitale, venendo trasmessa anche sul web e contando migliaia di follower su Facebook.

Radio Capodistria si rivolge in primo luogo agli appartenenti alla Comunità nazionale italiana che vivono in Slovenia ed in Croazia ed è molto seguita anche dal pubblico italiano. Il Programma radiofonico per la Comunità nazionale italiana attua il diritto costituzionale della minoranza italiana all’informazione pubblica nella propria lingua materna ed ai contatti con la nazione madre. Contribuisce all’informazione, alla conoscenza reciproca ed allo sviluppo dei rapporti di buon vicinato ed alla collaborazione in un’area di contatto fra tre nazioni diverse, Slovenia, Italia, Croazia.

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