martedì 17 novembre 2009
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Chi comanda al Festival di Sanremo? Se lo sono chiesto in tanti, in queste ultime 48 ore. A far scoppiare il «caso» è stata la notizia data in anteprima sabato da Corriere e Repubblica (dopo avere ricevuto una soffiata dall’interno) dell’apertura di Sanremo alle canzoni dialettali per volere della Lega. Doveva essere il piatto forte di un incontro stampa, programmato per ieri, ma la «soffiata» ha rovinato tutto. La responsabile dell’ufficio stampa esterno al quale è stato affidato Sanremo 2010, ha passato due giorni a negare di essere lei la colpevole, ma quasi nessuno pare le abbia creduto.L’«autore del delitto» non salterà mai fuori, come nel romanzo di Gadda. Ma quello di Sanremo rimane un «pasticciaccio brutto». Perché il danno ormai è fatto. Dovevate vederla, la faccia del neodirettore di Raiuno Mazza quando dopo avere letto certi attacchi, gli è stato spiegato che avere fatto arrabbiare tutti i quotidiani, meno due, è stato un errore madornale, perché durante il Festival nessuno perdonerà alla Rai più niente. Per questo la domanda iniziale resta. Anzi, si rafforza: chi comanda al Festival di Sanremo?Già: chi comanda? Non il Comune, il cui sindaco nei mesi scorsi, dopo avere criticato la scelta della conduttrice Antonella Clerici (« troppo debole, per un grande festival»), è stato costretto a rimangiarsi le parole. A Sanremo non comanda nemmeno la Rai. O almeno, non comanda quanto vorrebbe e dovrebbe. Colpa della politica che sta invadendo ogni spazio del Festival e del cambio dei vertici intercorso tra l’ideazione del festival e la sua realizzazione.«Al Festival comando io» ha detto ieri Antonella Clerici ai pochi giornalisti che non hanno disertato il suo incontro stampa, dopo lo scherzetto di sabato. «È lei che ci dà la linea», le ha fatto eco il direttore artistico Mazzi. Peccato che a Sanremo non comanda certo Antonella. Il massimo che può fare (come ha scritto la Stampa) è avere tra i consulenti il suo compagno.In questo caos, il re è il manager Lucio Presta (agente di Antonella Clerici ma anche di Roberto Benigni, Paolo Bonolis e Mara Venier). È lui che, con l’aiuto di Mazzi, sta piazzando amici e protetti in ogni anfratto, senza che la Rai possa fare nulla. Se solo non avessero sbagliato la mossa di sabato, lui e Mazzi avrebbero raccolto per Sanremo 2010 tanti soldi e tanti consensi. Ora per i secondi dovranno faticare molto di più. Anche perché il rischio di un flop è dietro l’angolo, visto che le novità di questa edizione sono una gara tra 14 Artisti big (tra i quali ci sarà il vincitore di X Factor) e una tra 8 Giovani, più una serata nostalgia sui 60 anni di vita del festival.
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