giovedì 25 settembre 2014
​Il turnover non frena la corsa della Juventus. E con Tevez a riposo spetta a Vidal caricarsi la squadra sulle spalle e regalare allo “Stadium” la quarta vittoria consecutiva. Roma da scudetto a Parma.
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JUVE-CESENA 3-0 Il turnover non frena la corsa della Juventus. E con Tevez a riposo spetta a Vidal caricarsi la squadra sulle spalle e regalare allo “Stadium” la quarta vittoria consecutiva. I bianconeri battono il Cesena 3-0, vincono e convincono con una difesa ancora più efficace di un attacco prolifico anche con le seconde linee: dopo quattro giornate i campioni d’Italia hanno ancora la rete immacolata. Un chiaro segnale per chi sperava che l’avvicendamento Conte-Allegri in panchina potesse frenare la corsa della “vecchia signora”. Vidal realizza una doppietta: il gol del vantaggio su rigore (18’) fischiato con un eccesso di severità per una respinta col braccio di Cascione sul tiro di Pereyra; il raddoppio ancora al 18’, ma del secondo tempo, con un destro da fuori area che spiazza Leali. Per il centrocampista cileno una serata da ricordare, come per Lichtsteiner che riesce finalmente ad andare in gol (85’) dopo le solite galoppate a sostegno dei compagni. Da segnalare l’ottima la partita del portiere cesenate Leali - di proprietà della Juve - che riesce con mille acrobazie ad evitare una disfatta ai romagnoli. Giulia Antinori PARMA-ROMA 1-2 È una Roma da scudetto quella che dopo la prima ok con la Fiorentina, lo 0-1 di Empoli e la lezione al Cagliari, passa, pur faticando, anche a Parma, 1-2. Rudi Garcia quest’anno ha qualche ricambio di qualità in più in mezzo al campo (Keita e l’ormai rodato Nainggolan). La difesa è attentissima e l’addio di Benatia non ha creato alcun scompenso perché il greco Manolas sembra che vesta da sempre la maglia romanista. E poi c’è il valore aggiunto di capitan Totti che a 38 anni, li compie sabato (auguri), si diverte e fa divertire come nell’anno dello scudetto di Capello (stagione 2000-2001). Dai piedi dell’ultimo n.10 italiano degno di questo numero, nel primo tempo partono una mezza dozzina di assist, la maggior parte dei quali Gervinho li spreca. Non sbaglia invece, su invito di Totti, il discontinuo Liajic che al 27’ realizza. Il Parma sembra al tappeto, ma nella ripresa entra con il piglio giusto e al 55’ su azione di calcio d’angolo il gol del pari - di testa - lo firma l’ex Juve De Ceglie. La Roma cala d’intensità, Totti esce di scena, ma il finale è un assedio dei giallorossi che arrivano al successo su una punizione magistrale trasformata da Pjanic all’88’. Tre punti sofferti, ma anche il segnale che la Roma c’è e resta l’unica vera anti-Juve.Angelo Marchi
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