lunedì 22 novembre 2021
L'isola del Golfo di Napoli inaugura l'anno come "Capitale italiana della cultura 2022" il 22 gennaio. Parole d'ordine dei 150 eventi e 44 progetti: co-creazione e rigenerazione
Veduta di Marina Corricella, il borgo marinaro più antico di Procida

Veduta di Marina Corricella, il borgo marinaro più antico di Procida - Laurent Gence / Unsplash

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Con 44 progetti culturali, 150 eventi distribuiti in un cartellone di 330 giorni di programmazione, 350 artisti provenienti da 45 Paesi differenti del mondo e il coinvolgimento diretto di oltre 2000 cittadini, con la rigenerazione di 7 luoghi simbolo dell’isola, Procida ha presentato questa mattina il programma di Capitale italiana della cultura 2022, prendendo così il posto di Parma che tenuto il "titolo" per il biennio 2020-2021 a causa della pandemia.

"La cultura non isola"

Il programma è suddiviso in 5 sezioni declinate con cinque verbi - Procida inventa, Procida ispira, Procida include, Procida impara, Procida innova - sotto un unico tema, "La cultura non isola", per altro ideato prima della pandemia e oggi più che mai attuale, che pone l’isola come luogo di esplorazione, sperimentazione e conoscenza, modello delle culture e metafora dell’uomo contemporaneo. Vengono sviluppate tre categorie di progetti: Progetti Faro, che favoriscono processi di trasformazione, rigenerazione e rivitalizzazione urbana; Progetti Ancora, sulle eredità culturali, per portare la dimensione locale a una visibilità nazionale e internazionale; Progetti Comunità, volti a «promuovere, facilitare e costruire comunità solidali, capitale sociale e beni relazionali».
Il progetto dell'isola, la più piccola del Golfo di Napoli, è nato con un percorso di co-creazione che ha coinvolto la cittadinanza e ha puntato sui processi sostenibili di sviluppo a base culturale, con l'intenzione di costituire un modello per le altre realtà isolane e costiere del paese. L'inaugurazione sarà il 22 gennaio, con un evento di 8 ore che, ispirandosi ai miti del mare, partirà dalla terraferma, attraverserà il golfo di Napoli per giungere sull’isola, coinvolgendo la comunità isolana attraverso performance teatrali, parate e uno spettacolo pirotecnico.

Un anno di mostre tra archeologia e arte contemporanea

Un asse portante del cartellone di Procida 2022 è costituito da una serie di mostre.
I Greci prima dei Greci (giugno-settembre), in collaborazione con il Museo Archeologico Nazionale di Napoli condivisa con il Parco Archeologico dei Campi Flegrei e il Museo Civico di Procida, racconta – attraverso un percorso diffuso tra i tre siti – il ruolo centrale della cultura ellenica nello sviluppo socio-economico e culturale della Campania e dell’intero Meridione.
Palazzo d’Avalos, uno dei luoghi della rigenerazione di Procida 2022, ospiterà SprigionARTI (maggio-dicembre), una mostra di arte contemporanea con opere site-specific di Jan Fabre, Andrea Anastasio, Francesco Arena, Foma Fantasma con la curatela di Vincenzo De Bellis e Agostino Riitano.
La fotografia è protagonista del progetto Abitare metafisico (ottobre-dicembre) di Mimmo Jodice, le cui opere – in un percorso diffuso tra le architetture dell’isola – raccontano l’identità di Procida.
Ancora fotografia contemporanea, infine, cone Antonio Biasiucci e la mostra Una Sola Moltitudine (giugno-settembre), che racconta la condizione di vita dei detenuti dell'ex carcere di Palazzo d’Avalos attraverso suppellettili e indumenti abbandonati.

Co-creazione e racconto: abitare l'isola

Procida si vuole raccontare anche con le voci dei suoi cittadini, i residenti e quelli temporanei, i turisti che scelgono di trascorrervi qualche giorno. Con Voci al vento (luglio) le storie dei viaggiatori diretti sull’isola diventano pagine di un diario di bordo, ispirando nuovi racconti che prendono vita dai tetti delle case dei luoghi più suggestivi dell’isola.
Con Happening of Human Books (maggio - settembre) 180 cittadini di tutte le età, guidati dal regista Armando Punzo della Compagnia della Fortezza, interpretano ciascuno una pagina di L’immortale di Jorge Luis Borges, capolavoro sul tema dell’isolamento, del viaggio e della ricerca dell’immortalità, recitando in 22 luoghi simbolo dell’isola.
I bambini diventano anche progettisti: Restart from the future (giugno) la Scuola di Architettura per Bambini - curata da Farm Cultural Park - mette in relazione i bambini procidani con i principali studi internazionali di architettura, per realizzare 7 architetture sociali pensate e concepite da bambini per altri bambini, che resteranno come opere permanenti nell’ex tenimento agricolo di Palazzo D’Avalos.
Con Accogliere ad Arte (novembre 2021-marzo 2022) gli operatori del turismo partecipano a un percorso di incontri formativi e riscoperta del proprio patrimonio culturale; con Nutrice (marzo-ottobre) gli isolani accompagnano i “cittadini temporanei” in percorsi alla ricerca di un’esperienza “intima” del processo alimentare, restituendo una rinnovata coscienza dei sapori e della relazione tra uomo e ambiente.

La dimensione internazionale è giovane

La dimensione internazionale del programma si traduce in progetti come la Biennale dei Giovani Artisti dell’Europa e del Mediterrraneo (BJCEM - Biennale des Jeunes Créateurs de l'Europe et de la Méditerranée) con i progetti The Tending of the Otherwise (aprile - settembre), che coinvolge 25 giovani artisti dell’area euromediterranea e Is.Land, programma di residenze diffuse per cinque giovani artisti internazionali (settembre).

Il tema dell’insularità ispira invece il progetto Echi delle distanze (maggio - settembre), che coinvolge musicisti provenienti da isole di tutto il mondo - dal Madagascar a Taiwan, da Creta a Papua Nuova Guinea- stimolati dall’incontro con un’altra comunità isolana, quella di Procida. Con Amìh (ottobre e novembre), 15 musicisti provenienti da diversi Paesi del mondo si riuniscono a Procida per sviluppare un linguaggio comune attraverso la musica, dando vita a uno spettacolo musicale per orchestra e teatro ispirato all’isola e ai suoi silenzi, da portare in tournée nelle più importanti città italiane.

Ecosostenibilità

I temi dell’ecosostenibilità attraversano l’intero programma culturale: tutti gli eventi sono plastic-free e il tema del riutilizzo ispira una serie di progetti, a cominciare da I misteri del Venerdì Santo (aprile), che prevede laboratori artigianali e workshop per favorire il riuso, il riciclo e il recupero dei materiali nell’allestimento dei celebri carri allegorici che caratterizzano la storica processione pre-pasquale, tra i riti identitari più sentiti sull’isola.

La flotta di carta (aprile) vedrà migliaia di barche di carta, origami realizzati dagli studenti procidani e flegrei, attraverseranno il golfo di Napoli per sensibilizzare al rispetto dell’ambiente. A guidarla, l’artista tedesco Frank Bölter, che navigherà su una barca di carta lunga trenta piedi.
Il materiale “rifiutato” ispira anche Riciclarcere (29-30 settembre), con professionisti internazionali del riciclaggio artistico impegnati nella valorizzazione di oggetti in disuso, in primis metalli, bidoni e lamiere.
Di antropocene e sostenibilità si discute negli incontri Esercizi sul futuro (marzo-dicembre), che chiama sull’isola alcuni importanti pensatori di oggi. La scienza è il filo conduttore di due progetti - La sapienza della folla e Scienza aperta, per una democrazia della conoscenza- che chiamano a raccolta i cittadini perché contribuiscano ad ampliare la conoscenza di ambiente e natura.

Accessiblità e inclusione

Procida 2022 sarà un evento inclusivo anche attraverso una serie di progetti esplicitamente immaginati per favorire la dimensione dell’accessibilità, come Tutto per tutti, che propone percorsi di accoglienza per superare i limiti e le barriere delle disabilità. Procida si propone anche come "isola dell’accoglienza", come testimonia il SAI (sistema di accoglienza integrazione), già Sprar, con ospitalità diffusa per migranti e richiedenti asilo: ad alcuni di loro è rivolto 22 Nodi (aprile e agosto), un programma di attività marinare finalizzato al superamento del trauma delle traversate in mare.

Cinema, letteratura e musica

Una serie di incontri e rassegne disegnano lo spazio di teatro, cinema, letteratura e musica, da MarEtica (8 - 11 settembre), che intreccia la letteratura con la vocazione nautica-sportiva dell’isola, a Procida Racconta (8-12 giugno, direzione artistica di Chiara Gamberale, con Emanuele Trevi, Giulia Caminito, Paolo Nori, Gavin Francis, Donatella Di Pietrantonio e Fabio Genovesi; i documentari di Artecinema (1-3 luglio), il Vento del Cinema (2-5 giugno), Eruzioni Festival (luglio), Il mondo salvato dai ragazzini (gennaio e aprile) su lettura e più piccoli, il Premio Isola di Procida - Elsa Morante (settembre).
Con il Coro della Fondazione Teatro di San Carlo di Napoli, diretto da José Luis Basso, i porticcioli di Marina Corricella e Chiaiolella ospiteranno Oper(A)mare (3 e 25 giugno), con la rappresentazione di due opere liriche in forma di concerto e il pubblico che potrà assistervi anche dalle barchette e dai balconi delle case tipiche dell’isola. Con Ritual Project i suoni originali delle celebrazioni rituali dell’isola vengono rigenerati, dando vita a performance artistiche live e attività laboratoriali. Con Il suono del tempo (maggio) tre installazioni sonore, nei pressi dei fari dell’isola, traducono in melodie i dati delle condizioni meteorologiche.

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