sabato 12 dicembre 2009
Alla 02 Arena di Berlino ha debuttato il kolossal «Walking with dinosaurs» che arriverà in Italia a febbraio. In scena animali da una tonnellata e mezza, ognuno mosso da ben sette tecnici. Il regista: «Mostriamo la vera vita di 65milioni di anni fa. La prossima sfida sarà far rivivere King Kong».
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Cometa, epidemia o glaciazione? Dopo 65 milioni di anni l’estinzione dei dinosauri rimane un mistero. Ed è dentro quell’enigma che si tuffa Walking with dinosaurs - The live experience, il Jurassic Park formato palasport che coi suoi colossi a grandezza naturale continua a sbancare i botteghini d’Europa dopo aver drenato fino all’ultimo dollaro quelli australiani e nordamericani. L’altra sera stegosauri, utahraptor, allosauri, hanno affondato il loro passo tellurico sul parquet della 02 Arena di Berlino lungo quel cammino che li porterà pure a Milano dal 24 al 28 febbraio, a Bologna dal 3 al 7 marzo, a Torino dal 10 al 14 marzo. Niente Roma, perché le dimensioni del PalaLottomatica sono insufficienti a contenerne la mole. Ci vogliono infatti trenta bilici per trasportare questi sauri da una tonnellata e mezzo ciascuno, mossi da sette tecnici attraverso dei "voodoo rigs", vale a dire modellini in scala dei pachidermi a cui fanno compiere i movimenti che un computer trasmette poi agli smisurati animatronics sulla scena; brachiosauri e allosauri dai movimenti assolutamente naturali che poggiati su carrelli invisibili (o quasi) agli occhi del pubblico si muovono come su un set cinematografico. Non manca naturalmente il Tyrannosaurus Rex, divo assoluto del cretaceo grazie soprattutto ai romanzi di Michael Crichton e ai film di Steven Spielberg. Narrata da un paleontologo di nome Huxley, interpretato per motivi di lingua in ogni paese da un attore diverso, la storia di Walking with dinosaurs attinge a piene mani dall’omonima serie televisiva della Bbc (vista da 700 milioni di telespettatori in tutto il mondo) facendo suo pure l’epilogo, ovvero la cometa che schiantandosi nell’area dove si trova attualmente il Golfo del Messico alla velocità di 32 chilometri al secondo avrebbe alzato una nube di polvere «capace di oscurare il sole, soffocare la terra distruggendo tre quarti della vegetazione e mettendo fine alla presenza dei dinosauri dopo quasi 170 milioni di anni».«Portiamo gli spettatori indietro nel tempo per mostrargli com’erano realmente i dinosauri, enormi, spaventosi, a volte buffi nella loro quotidiana lotta per la sopravvivenza» spiega il regista Scott Faris, già direttore del musical Chicago in diversi paesi del mondo oltre che responsabile di un mirabolante precursore di questo show quale EFX all’MGM Grand di Las Vegas. «I nostri rtettili si muovono esattamente come quelli reali, con tutti gli sbuffi, i ruggiti e l’entusiasmo che ne cosnegue. Un realismo sconvolgente». Il testo, supervisionato personalmente dal creatore e produttore della serie tv Tim Haines, è di Warner Brown, le musiche di Peter England, la direzione artistica di William May, il disegnatore delle creature Sonny Tilders anche se la testa di tutta l’operazione è la Globalcreatures, società australiana pronta ora a rilanciare sul successo di Walking with dinosaurs portando nei palazzi dello sport King Kong.
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