lunedì 5 gennaio 2015
​Al Filaforum di Assago Pino ha cantato ancora una volta la sua Napoli con la solita leggerezza.
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​Ero lì. Filaforum di Assago. Milano. 22 dicembre. E cosa poteva esserci di meglio prima di tornare a casa , prima di tornare nella "mia" Napoli, nella Napoli che nessuno ha saputo cantare meglio di lui, la Napoli dolente scanzonata appassionata volgare arrabbiata, la Napoli disperata e sempre risorgente, la Napoli insomma di Pino Daniele, che sentire un suo concerto? Non potevo immaginare sarebbe stato l'ultimo della sua vita. Della mia vita. Pino Daniele aveva deciso di cantare il suo passato. Un passato musicale enorme. Lo faceva con leggerezza. La nostalgia se c'era era camuffata bene. Era con gli amici di sempre. Con Tullio De Piscopo, Rino Zurzulo e con Jemes Senese, il sax più meravigliosamente dolente che Napoli abbia mai regalato. Diceva di essere nero, ok a metà, ma nero. Con i Napoli centrale con Beppe Barra con la nuova compagnia di canto popolare è stato protagonista di una stagione irripetibile della canzone napoletana. Blues e tradizione. Dialetto e inglese. Rabbia e poesia. Una miscela esplosiva. L'ultimo brano suonato a Milano non poteva essere che napul è. L'abbiamo cantata tutti con te Pino. E la canteremo ancora.
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