sabato 25 maggio 2013
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Ma chi l’ha detto che viaggiare con i bambini è faticoso, complicato, caro e quindi impossibile? Forse una volta. Oggi non sono più un «ostacolo». Nel corso degli ultimi anni il mondo della ricettività turistica ha mostrato sempre più attenzione ai piccoli viaggiatori e una forte sensibilità alle esigenze delle famiglie. Un target di clientela che, nonostante la crisi economica e dei consumi, incredibilmente, non va in crisi. Anzi. Le mini-vacanze – anagraficamente parlando – crescono: bambini e ragazzi in viaggio con la famiglia o anche da soli, senza mamma e papà, per vivere una esperienza di gruppo, in un campo ambientale come per un viaggio in un college inglese. Se ci sono rinunce da fare, nel caso, sono i genitori a farle. L’Istat rileva che gli under 14 sono coloro che viaggiano di più: ogni anno oltre il 60% dei bambini effettua almeno una vacanza. Su anche il turismo familiare, a scapito, della durata. Secondo l’Osservatorio Nazionale sul turismo giovanile, nel 2012 ben il 76% delle famiglie italiane ha fatto almeno una vacanza di una settimana con figli minorenni. La domanda di servizi dedicati ha stimolato l’offerta: così tour, villaggi, campeggi per famiglie e campi scuola riservati ai soli bambini si sono moltiplicati. Lo si coglie osservando la crescita e il successo del Children’s Tour, a Modena, il Salone delle vacanze 0-14 (l’ultima edizione, la decima, lo scorso marzo) con duecento espositori che hanno proposto il meglio per il turismo giovanile e familiare.Il mare è in assoluto al top delle preferenze – scelto come meta nel 68% dei casi – ma crescono i soggiorni all’estero e già a partire dagli 8 anni cominciano le prime esperienze di viaggio in autonomia: quasi 800mila i bambini e i ragazzi che viaggiano da soli partecipando ai campi organizzati dalle parrocchie (20%), e ai viaggi delle organizzazioni laiche (3%) e sportive (5%). Il dinamismo dei piccoli turisti è espresso anche da altre percentuali: il 52% delle famiglie ha fatto una vacanza di più di 4 giorni con bambini e ragazzi under 18, il 13% ne ha fatte due e il 5% tre o più. Le famiglie con figli minorenni si concedono in media 1,3 vacanze (viaggiano di più i nuclei familiari con bambini dai 2 ai 10 anni), contro la media nazionale di 0,7. Le famiglie vacanziere sono il 73% del mercato interno (4 milioni e 650mila famiglie), che si rivolge per l’80% a destinazioni italiane (il 12% l’Emilia-Romagna, in particolare Rimini e Riccione, e il 9% la Toscana con un occhio dedicato all’Isola d’Elba), mentre il restante 20% (era il 16% nel 2011) si orienta verso mete straniere (e qui sono in testa le isole spagnole, la costa mediterranea francese, la Corsica, il Mar Rosso, le grandi città europee e New York). Una tendenza verso l’estero che cresce, favorita dalla diffusione dei voli low cost, politiche anche aggressive di prezzo da parte di paesi concorrenti e da una maggiore "professionalità" acquisita dalle famiglie nella scelta e organizzazione del viaggio. Ci sono Paesi del Nord Europa, la stessa Germania e Austria che della «mini-accoglienza» fanno il fiore all’occhiello. Non a caso nascono lì esperienze come i «Kinderhotels», una catena tedesca – letteralmente «Alberghi per bambini» – che fra Baviera, Austria e poi Trentino/SudTirolo ha creato strutture ideali per le vacanze in famiglia. Nel nostro Paese è nato un canale dedicato, si chiama Italy Family Hotels e mette in rete strutture con standard di qualità e comfort a prova di famiglia. Ma non mancano esperienze territoriali come in Trentino, o la Valle d’Aosta, pronta a mettere in campo 230 proposte da giugno a settembre per bimbi e famiglie fra natura, arte , cucina, laboratori e giochi. E poi, certo, l’Emilia Romagna, dalle spiagge a misura di bambino della riviera Adriatica all’esperienza di Forlì che da qualche anno ha lanciato un marchio di certificazione per la qualificazione dei servizi di ricettività turistica relativi alle Famiglie con bambini: nel catalogo «Welcome In Famiglia» le 41 strutture (fra alberghi, agriturismi, centri benessere stabilimenti e case vacanze) che garantiscono servizi per i piccoli ospiti. E poi ci sono movimenti e associazioni, da Wwf a Legambiente, che da anni stimolano i più piccoli al viaggio. Con le idee più bizzarre: dai percorsi sulle tracce della Lontra alle giornate da pastori "digitali". Insomma... zaino in spalla, taccuino, macchina fotografica e l’immancabile spirito d’avventura: si parte!
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