lunedì 29 agosto 2011
Il presidente del Coni tuona contro i «presidenti fenomeni» e si appella all'ala moderata dei club per far ripartire il campionato. Ma le parti restano distanti.
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"Basta con i fenomeni, quelli che vogliono andare contro tutto e tutti e non hanno voluto l'accordo. Se il calcio seguisse i presidenti illuminati e non si facesse trascinare da quelli che sono contro e basta si troverebbe la soluzione". Il presidente del Coni, Gianni Petrucci fa appello all'ala moderata delle società per trovare la soluzione al braccio di ferro tra Lega e Aic sul rinnovo del contratto che ha portato al rinvio della prima giornata di campionato. "C'è una rappresentanza di presidenti che vuole ragionare, non quelli che scrivono agli avvocati e alzano la voce - ha detto il capo dello sport ai microfoni di Radio anch'io lo sport -. Pensiamo di non rovinare questa bella realtà: sono convinto che con il buon senso l'accordo si troverà. Sono ottimista".Ma le parti restano distanti. Secondo Giancarlo Abete dietro la diatriba non ci sono questioni di soldi. Il presidente della Figc, che ha insistito sulla necessità, anzi sull'obbligo di giocare il secondo turno, tenterà una nuova mediazione. "Si è creata una sorta di caccia all'untore - spiega il presidente della Figc a Radio anch'io lo sport - e il giudizio negativo è contro quelli che hanno di più, ovvero i giocatori, per di più in momento difficile del paese. Si è generata una confusione come se il contenzioso avesse valenze economiche: ma così non è. Le parti sono ancora irrigidite: cercherò di capire meglio parlando prima con Beretta e poi con Tommasi quali sono spazi di manovra per trovare una soluzione non traumatica. Invierò a tutti i presidenti dei club il dossier con tutte le riunioni sul rinnovo del contratto".
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