lunedì 4 febbraio 2013
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È stata la settimana dell’addio eclatante, amaro e annunciato, di Zeman alla Roma che ha esonerato il tecnico boemo, ma anche quella del ritorno al futuro, si spera, di Mario Balotelli, bocciato dagli inglesi e che ora cerca di riabilitarsi definitivamente a Milanello. Intanto dalla sfera di cuoio emergono le prime premonizioni: per lo scudetto sarà testa a testa fino alla fine tra Juve e Napoli e per il terzo posto che vale la Champions, lotta a tre, Lazio, Inter e Milan. La Juve dopo un settimana di veleni (contro gli arbitri) e la beffa di Coppa Italia (finale sfumata in pieno recupero con la Lazio) è tornata a sorridere. I bianconeri al Bentegodi piegano, non senza patire, un generoso Chievo e si riprendono la vetta in solitaria. Quella vetta infatti per una notte era stata condivisa con l’inarrestabile Napoli. La squadra di Mazzarri con un perentorio uno-due (Hamsik e ancora una rete del “condonato” Paolo Cannavaro) si è liberato del Catania argentino, scalando quei 10 punti che alla fine del 2012 la separavano dall’ex irraggiungibile Juventus. Campionato più aperto che mai dunque e sussulti anche dalla zona Champions. La Lazio di Petkovic forse un po’ sazia dopo la notte magica di Coppa vissuta contro la Juve, a Marassi va in tilt ridando ossigeno e speranza a un Genoa che da quando è tornato Ballardini al timone ha bloccato proprio la Juve sul pari e infilato un rocambolesco 3-2 ai laziali. Lazio che  con Klose acciaccato e Hernanes fuori uso, ora si gioca tutto nella sfida di sabato sera all’Olimpico contro il Napoli. Terzo posto sempre più in palio e dopo aver recitato il ruolo del figliol prodigo Mario Balotelli finalmente con in dosso la maglia del cuore, quella del Milan, ha tutte le intenzioni di mettere i panni del “terzo incomodo”. Al debutto a San Siro contro la “bestia nera” Udinese, il "black-italian" più famoso d’Europa infila una doppietta da SuperMario. Il Milan nelle ultime dieci partite ne ha vinte 8, un pari e una sola sconfitta e finalmente è riuscito nell’aggancio in classifica ai cugini dell’Inter. Mentre le azioni di Max Allegri al Milan sono in netto rialzo e Galliani deve blindarlo dalla proposta della Roma per averlo per il dopo-Zeman, quelle di “Stramourinho” Stramaccioni vanno scemando. L’allenatore ragazzino non sa più cosa fare a un’Inter che non ha più né  muscoli nè fantasia e che basta un modesto Siena, fanalino di coda, per mandarlo al tappeto. Si rialza, dopo un gennaio nero, la Fiorentina in cui riassaporano il gusto del gol il vecchio Luca Toni e il genio irregolare Jovetic. Tre punti tonificanti in ogni senso per la formazione viola che sabato va a sfidare la capolista allo Juventus Stadium e anche per i viola è forse l’ultima chance per tentare di salire in corsa sul treno che corre verso l'Europa che conta. Chi non corre più, anzi si è proprio bloccato è il Palermo. Neppure la cura Gasperini è servita ai rosanero che rianimano un’Atalanta in crisi, mentre la squadra del presidente Zamparini sprofonda all’ultimo posto, assieme al Siena. Ma i toscani di Iachini, senza i 6 punti di penalizzazione sarebbero davanti al Genoa quart’ultimo. E dietro al Siena starebbe anche il Pescara che cade ancora all’Adriatico, facendo festeggiare il Bologna e soprattutto Gilardino che nel giorno in cui taglia le 400 presenze in Serie A firma il 10° gol in campionato (il 4° nelle ultime quattro partite) e in regalo ottiene la convocazione in Nazionale (mercoledì amichevole ad Amsterdam, Olanda-Italia) di Cesare Prandelli.
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