sabato 7 maggio 2016
COMMENTA E CONDIVIDI
ROMA «Una storia del rapporto tra Andreotti e Moro, sembra strano, ma non è mai stata scritta». Così Paolo Mieli, da giornalista e storico, ha aperto ieri la sua lectio magistralis all’Istituto Luigi Sturzo dedicata a «due statisti che hanno segnato la storia repubblicana», come recitava il titolo della manifestazione organizzata dall’Associazione Giovane Europa e dall’Istituto Sturzo, nel giorno del terzo anno dalla scomparsa di Andreotti e nel centenario della nascita di Moro. «Commemorare congiuntamente due benemeriti servitori della Nazione italiana quali Giulio Andreotti e Aldo Moro è una iniziativa opportuna », ha scritto il cardinale Angelo Sodano nel messaggio ai partecipanti al convegno che è stato letto da monsignor Giuseppe Sciacca. Parole che sono state riprese da Gianni Letta che, nell’introdurre Mieli, ha ricordato tra l’altro che un ingiusto silenzio è sceso sulla grande opera politica di Andreotti al servizio del Paese. Mieli, partendo dal momento in cui – il 16 marzo 1978 – Andreotti, presidente del Consiglio del governo di unità nazionale, viene informato del rapimento di Moro, presidente della Dc, e dell’uccisione della sua scorta. Con la tecnica del flashback Mieli ha fatto tornare Andreotti e Moro al 1937 quando, giovani universitari, si erano conosciuti alla Fuci, e da lì ha fatto partire la storia parallela e intrecciata dei due, dall’inizio della Repubblica ai primi incarichi di governo. Un rapporto fatto di consuetudine e collaborazione, con sensibilità e idee diverse ma mai avversari né tanto meno nemici. Mieli ha toccato anche il problema delle durissime lettere scritte da Moro a Andreotti durante la prigionia, affermando di di non avere una risposta esaustiva sul perché di tanta durezza, ma ha attribuito proprio a quelle lettere il motivo per cui c’è stata sempre una difficoltà ad affrontare la quarantennale storia del rapporti tra i due statisti. Eppure, ha aggiunto Mieli, scrivere oggi questa storia gioverà alla memoria di Moro e Andreotti, oltre che al Paese che hanno servito. © RIPRODUZIONE RISERVATA Ieri all’Istituto Luigi Sturzo un’indagine sui due statisti, dai primi anni in Fuci al drammatico sequestro e all’omicidio. Lo storico: «Sembra strano, ma un storia del loro rapporto non è mai stata scritta»
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: