lunedì 5 giugno 2023
Campione d'Europa per l'undicesima volta, l'epopea della squadra più titolata al mondo in questo sport. E fuori vasca il sostegno alle suore francescane nella Repubblica Centrafricana
La Pro Recco campione d'Europa per l'undicesima volta durante una partita casalinga di Champions League

La Pro Recco campione d'Europa per l'undicesima volta durante una partita casalinga di Champions League - Pro Recco

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C'’è una squadra italiana che il “Triplete” lo vince quasi ogni anno. E non ha bisogno di presentazioni perché se parliamo di pallanuoto maschile Recco è la capitale mondiale di questo sport. Gli aggettivi ormai sono finiti, bastano i numeri a dare le proporzioni di un club leggendario. A Belgrado contro i padroni di casa del Novi Beograd (già sconfitto un anno fa ai rigori) la Pro Recco si è laureata Campione d’Europa per l'undicesima volta. Un titolo (conquistato nella diciottesima finale di Champions League disputata) che allunga il primato nell’albo d’oro (Partizan e Mladost sono a quota 7). Si tratta del terzo successo consecutivo, un’impresa riuscita solo una volta in questa competizione al Mladost Zagabria (dal 1968 al 1970). E con la vittoria dello Scudetto numero 35 e della Coppa Italia Recco in questa stagione porta a casa il sesto “triplete” in vent’anni. Un tris poi che in ambito calcistico è diventato motivo di vanto ma che in realtà sta stretto ai liguri in calottina visto che quest’anno i biancocelesti hanno vinto già anche l’ottava Supercoppa europea. Nessuna squadra al mondo può vantare una simile bacheca. Un piccolo miracolo sportivo considerando che una città di appena 9 mila abitanti detta legge a livello internazionale, battendo squadre come quella della capitale serba che di abitanti ne ha un milione e mezzo.

E Recco punta in alto anche fuori dalla vasca. Gli incassi delle partite casalinghe della Champions sono stati devoluti all’associazione “Tene Ti Ala”. Una realtà che sostiene la missione delle Suore Francescane nella Repubblica Centrafricana a Maigaro, nella diocesi di Bouar. Focaccia e pallanuoto, così Recco oggi è conosciuta nel mondo per una storia che ha esattamente 110 anni. Dalle vittorie del dopoguerra firmate da Eraldo Pizzo e compagni, fino a oggi un’epopea senza fine per una lunga sfilza di campioni che con il club ligure hanno scritto pagine indimenticabili di questo sport. Tanti i fuoriclasse in vasca anche oggi, ma un fenomeno lo è stato anche il giovane tecnico dei biancocelesesti, il 33enne croato Sandro Sukno. Struggente era stato nel 2017 il suo ritiro forzato dall’agonismo per problemi cardiaci. Aveva appena vinto Europeo, Olimpiade e Mondiale. A 27 anni nel pieno della carriera era considerato il migliore al mondo. Eppure fu costretto a lasciare. Ma la Pro Recco dopo averlo conosciuto come giocatore l’ha voluto subito in panca. In due anni ha vinto già tutto quello che si poteva vincere (8 trofei su 8). Quando è arrivato disse: «Sono giovane, da poco ho cominciato a fare l’allenatore. Ma sono consapevole che guidare la Pro Recco significa una sola cosa: vincere».

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