venerdì 4 febbraio 2011
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Vespa e Sgarbi in prima serata. In nome della par condicio, si direbbe, per "riequilibrare" i programmi di approfondimento delle tre reti Rai, visti i crescenti successi di Floris e Santoro in un momento politico particolare come l’attuale. Sono le principali novità del nuovo palinsesto primaverile varato ieri dal Cda di Viale Mazzini. Un’approvazione a maggioranza, per l’assenza della leghista Giovanna Bianchi Clerici e per l’astensione di Rodolfo De Laurentiis e Nino Rizzo Nervo, consiglieri di opposizione. Un palinsesto che vedrà poi Lucia Annunziata ritagliarsi un nuovo spazio in seconda serata su Raitre, togliendo una puntata a settimana a Serena Dandini (ma il suo Parla con me durerà di più), e Gianni Minoli coordinare le trasmissioni sull’Unità d’Italia in onda su Raidue e su Raitre. Sia Vespa (che sarà poi in video per 5 puntate dal 16 marzo, con Baudo, per il 150° dell’Unificazione) che la Annunziata non perderanno comunque i loro appuntamenti settimanali con Porta a porta e In mezz’ora, che resteranno invariati, mentre su Raidue, in access prime time, andrà in onda un nuovo programma di Maurizio Costanzo. Un piccolo giallo intanto affiora sulle nuove sei puntate della Annunziata, che la giornalista definisce «non un programma, ma un’inchiesta storico-politica sul potere nella Seconda Repubblica che, se tutto va bene, dovrebbe partire a metà marzo». I titoli? Ricchezza, Fiat, Corriere della Sera, Magistratura, Quirinale e Populismo. I temi scottanti, ma anche il fatto che la Annunziata si scontrerebbe con Vespa, hanno indotto ieri il direttore generale della Rai Mauro Masi a mettere le mani avanti, dicendo di voler «incontrare al più presto il direttore di Raitre Ruffini». Polemiche ha invece subito sollevato l’arruolamento di Sgarbi in prima serata per 5 venerdì su Raiuno, a partire dall’11 marzo. Una scelta «inopportuna» per Donato Mosella (Alleanza per l’Italia), visto che Sgarbi «ha rivendicato con orgoglio di aver fatto sesso a pagamento con una minorenne». Parole che «non possono passare per le solite provocazioni a cui il critico d’arte ci ha abituati. E la Rai – sottolinea il parlamentare – non può ignorarlo premiandolo con una trasmissione sulle sue reti». «La mia trasmissione – spiega intanto il critico d’arte – non sarà anti Saviano in alcun modo». Precisa di non volere fare un programma politico e, su un’eventuale partecipazione del premier Berlusconi, dice: «Lo inviterei non per parlare di politica, ma di Dio».Il Cda Rai ha poi anche discusso del caso Minzolini, dopo lo scambio di lettere tra i vertici della Rai sulle spese del direttore del Tg1, e ha approvato il nuovo contratto di servizio triennale, scaduto un mese fa.
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