lunedì 25 febbraio 2019
I temi dell'inclusione e dell'integrazione hanno monopolizzato l'intera cerimonia della consegna degli Oscar
Da sinistra: Rami Malek ("Bohemian Rhapsody"), Olivia Colman ("La favorita"), Regina King ("Se la strada potesse parlare") e Mahershala Ali ("Green Book"), premiati nella notte degli Oscar al Dolby Theatre di Hollywood, California, il 24 febbraio (Ansa)

Da sinistra: Rami Malek ("Bohemian Rhapsody"), Olivia Colman ("La favorita"), Regina King ("Se la strada potesse parlare") e Mahershala Ali ("Green Book"), premiati nella notte degli Oscar al Dolby Theatre di Hollywood, California, il 24 febbraio (Ansa)

COMMENTA E CONDIVIDI

Una commedia di amore e amicizia, Green Book ha vinto l'Oscar per il miglior film alla 91ma edizione degli Academy Awards. Non era fra i favoriti ma era in linea con una serata i cui temi d'inclusione e d'integrazione hanno monopolizzato l'intera cerimonia (L'INTERVISTA AL PROTAGONISTA VIGGO MORTENSEN). La storia del viaggio del musicista Don Shirley e del suo autista nell'America profonda e razzista degli anni Sessanta, ha vinto tre statuette importanti, oltre a miglior film, anche migliore attore non protagonista, Mahershala Ali e migliore sceneggiatura originale, scritta tra gli altri da Nick Vallelonga, attore e sceneggiatore italoamericano che si è basato sulla reale esperienza del padre, che fu davvero l'autista del musicista jazz in quell'epico viaggio che sfidò la segregazione razziale e l'intolleranza.

Ali non è stato l'unico attore afroamericano a vincere nella notte degli Oscar. Regina King, per Se la strada potesse parlare, è stata la prima a stringere in mano una statuetta: migliore attrice non protagonista. Poi Spike Lee, per BlacKkKlansman, ha ottenuto il premio per la migliore sceneggiatura non originale e ha infiammato la platea con un discorso politico: «Le elezioni 2020 sono dietro l'angolo, ricordiamocelo, possiamo fare una scelta di amore e non di odio». Spike Lee ha ringraziato la bisnonna e «che era stata una schiava. Rendo omaggio a lei e ai nostri antenati, grazie al loro sacrificio siamo qui, grazie per aver costruito il Paese e sopportato il genocidio dei nativi».

E poi c'è Roma, di Alfonso Cuaron, altro film dalla forte connotazione sociale, grande favorito della vigilia, che racconta la storia della domestica di famiglia nell'infanzia del regista messicano, a Mexico City. Roma, prodotto da Netflix, ha vinto premi importanti: miglior film in lingua straniera, miglior regista, migliore fotografia. «Questo film è dedicato ai 70 milioni di collaboratori domestici che lavorano nelle nostre case e che di solito sono relegati nello sfondo dei nostri film - ha detto il regista messicano - Gli immigrati e le donne proiettano il mondo in avanti». Rami Malek, vincitore dell'Oscar per il migliore attore protagonista con Bohemian Rhapsody, ha anche lui una storia di inclusione da raccontare: «Sono il figlio di immigrati egiziani, americano di seconda generazione, non ero la scelta più ovvia ma a quanto pare ha funzionato». Bohemian Rhapsody è il film che ha vinto di più, quattro statuette, le altre però tutte tecniche: montaggio, sound editing e sound mixing. Anche il premio per la migliore attrice protagonista ha sorpreso, è andato a Olivia Colman, per La favorita, battendo Glenn Close, che, nominata sette volte agli Oscar (questa volta per The Wife) non ha mai vinto. Colman ha battuto anche Lady Gaga che si è rifatta con il premio alla migliore canzone, Shallow, da A Star is Born, forse il film dal risultato più deludente della serata che, a fronte di otto candidature ha portato solo quella andata a Miss Germanotta. Lady Gaga ha ritirato il premio tra le lacrime e dopo i ringraziamenti di rito ha poi detto che il segreto del successo è la disciplina e la capacità di tornare in pista dopo i no, dopo gli insuccessi: «Il segreto è il numero delle volte che sei in grado di rialzarti dopo le cadute».

Un po' di delusione anche per Black Panther, primo film tratto da fumetti arrivato agli Oscar nella categoria più importante. La storia dell'ipotetico e potente stato di Wachanga ha vinto i premi per la migliore colonna sonora, per i costumi e la scenografia.

La mancanza del presentatore non si è fatta sentire in una serata che si è sviluppata senza grossi intoppi. Per l'Italia un'unica soddisfazione: Spider-Man: Un Nuovo Universo ha vinto l'Oscar per il miglior film di animazione e Sara Pichelli, disegnatrice di fumetti di Porto Sant'elpidio, classe 1983, è la creatrice del protagonista. «Sara Pichelli ha creato il personaggio di Miles, ha fatto il lavoro pesante, poi per noi è stato facile portarlo sullo schermo», ha detto il regista Peter Ramsey in sala stampa.

Ecco tutti i vincitori della 91esima edizione della notte degli Oscar

Miglior film: Green Book

Miglior regia: Alfonso Cuarón, Roma

Miglior attrice non protagonista: Regina King, Se la strada potesse parlare

Miglior attore protagonista: Rami Malek, Bohemian Rhapsody

Miglior attrice protagonista: Olivia Colman, La favorita

Miglior documentario: Free Solo

Miglior trucco e acconciature: Vice

Migliori costumi: Black Panther

Migliore scenografia: Black Panther

Miglior fotografia: Roma

Miglior montaggio sonoro: Bohemian Rhapsody

Miglior sonoro: Bohemian Rhapsody

Miglior film straniero: Roma (Messico)

Miglior montaggio: Bohemian Rhapsody

Miglior attore non protagonista: Mahershala Ali, Green Book

Miglior film d'animazione: Spider-Man: Into the Spider-Verse

Miglior cortometraggio di animazione: Bao

Miglior cortometraggio documentario: Period, end of sentence

Miglior cortometraggio: Skin

Miglior sceneggiatura originale: Green Book

Miglior sceneggiatura non originale: Spike Lee, BlacKkKlansman

Miglior effetti speciali: First Man

Miglior canzone: Shallow da A Star is Born

Miglior colonna sonora originale: Black Panther

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: