mercoledì 14 settembre 2011
I rossoneri escono dal Camp Nou con un pareggio insperato agguantato da Thiago Silva in pieno recupero. Pato sorprende i catalani dopo appena 24 secondi, poi il Barcellona dilaga.
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Una fiammata del Milan in avvio, poi splende solo il Barcellona. Ma nel finale un altro lampo incenerisce i catalani e regala ai rossoneri un insperato 2-2. La guerra stellare del Camp Nou vede prevalere la forza positiva del calcio di Messi e Xavi: giocare per vincere e per divertire, sempre e comunque. I rossoneri invece cadono ben presto vittima del lato oscuro del calcio italiano, ovvero pensare soprattutto a non prenderle, pronti a rintanarsi nel bunker una volta in vantaggio. Tattica quasi suicida, contro una squadra che si diverte a stritolare gli avversari accartocciati nella loro metà campo. Il Barcellona non si scompone e ribalta il risultato con la sicurezza che gli deriva dall’aver vinto tutto negli ultimi due anni. Il Milan però si scuote proprio quando sembrava morto, sconfitto e rassegnato. Se sul piano del gioco non c’è stato confronto, Allegri si può consolare con il carattere dei suoi, in balia per 90 minuti dei blaugrana ma alla fine capaci di artigliare un pari che vale oro, anche per il morale. Al posto di Ibra c’è Pato, ma il Barcellona capisce subito che non è una bella notizia. Dopo ventisei secondi il Papero vede la difesa blaugrana alzarsi per il fuorigioco e butta la palla avanti, lanciando se stesso in profondità. Una beffa per i catalani, sorpresi come polli dalla furbizia del brasiliano, che punta Valdes e lo batte con freddezza assoluta. I campioni d’Europa incassano il colpo e cominciano l’assedio, ma la difesa del Barça continua a fare acqua e per poco Pato non la affonda nuovamente. Guardiola ha però un Messi in più nel motore: la Pulce scheggia il palo dopo 19 minuti e rinfranca i suoi, che iniziano a stringere il Milan nella ragnatela infinita dei passaggi. Van Bommel e Nocerino però fanno diga, Xavi fatica a tracciare sentieri verso la porta di Abbiati. Il Milan scava la trincea e i catalani attendono il momento giusto per far breccia. L’incursione devastante scatta al 35’: Messi entra in area alla velocità della luce, va sul fondo e mette in mezzo una palla che Pedrito deve solo spingere dentro. Uno a uno. Nel frattempo si rompono Boateng e Iniesta, dentro Ambrosini e Fabregas. Il copione non cambia: il Barcellona gioca, il Milan sta a guardare. La squadra di Allegri si rassegna a una passività che stride con la tradizionale grandeur dei rossoneri, una volta abituati a dettar legge in Europa. L’andazzo continua anche nella ripresa: il Barcellona spinge sull’acceleratore e vede che il Milan non può reggere il ritmo. Villa fa secco Abbiati su punizione dopo 4 minuti e il Milan piano piano si allontana negli specchietti. Senza un sussulto d’orgoglio, con Cassano in versione soprammobile, la squadra di Allegri si spegne. Buon per il Milan che c’è Nesta, bravo nel murare Messi al 54’. Dai rossoneri non arrivano però segnali di vita, Pato resta solo e si perde nel labirinto blaugrana, braccato dal minotauro Mascherano. Niente sembra capace di scalfire la superiorità del Barcellona, ma a tempo scaduto accade l’imponderabile. Su un calcio d’angolo sbuca la testa di Thiago Silva, che timbra il 2-2 e gela il Camp Nou.
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