martedì 10 dicembre 2013
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Due famiglie assai diverse tra loro, un vuoto rito che si consuma sempre uguale, una bravata che si trasforma in omicidio, gli equilibri che saltano. Su questi drammatici elementi che coinvolgono padri e madri distratti Ivano De Matteo costruisce il suo nuovo film, I nostri ragazzi, liberamente ispirato al romanzo La cena dell’olandese Herman Koch che nella prima pagina cita il celebre incipit di Anna Karenina ed è divenuto tre anni fa un vero e proprio caso letterario.Abbiamo incontrato il regista e il cast sul set del film, nel ristorante romano dove due fratelli opposti nel carattere e nelle scelte di vita – Alessandro Gassmann è un avvocato penalista di successo, Luigi Lo Cascio un pediatra impegnato nel sociale – insieme alle rispettive mogli ostili l’una all’altra – Barbora Bobulova e Giovanna Mezzogiorno – si incontrano una volta al mese per rispettare una tradizione. La loro conversazione ruota intorno a un nulla che spazia dall’aroma del vino bianco all’ultimo film francese arrivato nelle sale e al politico corrotto di turno, fino a quando una sera le due coppie sono costrette ad affrontare una drammatica questione: i loro figli adolescenti (interpretati da Rosabell Laurenti Sellers e Jacopo Antinori, scoperto da Bertolucci in Io e te) si sono macchiati di un crimine orrendo: l’uccisione di una barbona. Una tragedia quasi anticipata da un avvenimento drammatico che non è nel libro ma che accade invece all’inizio del film: un omicidio in cui resta ferito un bambino. Il cuore della storia allora pulsa proprio intorno a una domanda scomoda: che fai se tuo figlio commette un reato? Lo costringi ad affrontare le sue responsabilità mettendo a rischio il suo futuro o cerchi di mettere tutto a tacere per proteggerlo? «Lo scontro tra giustizia e morale – dice il regista che ha scritto la sceneggiatura con Valentina Ferlan e che aveva già raccontato luci e ombre della famiglia ne Gli equilibristi – è ciò che mi interessa davvero raccontare con questo film dove un elemento esterno molto forte spezza ogni fragile equilibrio modificando i rapporti tra fratelli e cognate, facendo emergere la verità sui loro caratteri. Vengo da una famiglia molto numerosa, siamo una quarantina di cugini, e mi interessa molto raccontarla. È come un microcosmo, specchio della società, nel bene e nel male accade tutto lì dentro. Mi piace coglierne gli elementi impazziti, osservare le debolezze degli esseri umani, i dubbi e i crolli di chi sembrava forte e non lo è o viceversa».«Leggendo la sceneggiatura mi sono accorto che questo è uno di quei film ai quali non si può proprio rinunciare» commenta Gassmann, mentre la Mezzogiorno, tornata sul set dopo una lunga pausa maternità durata tre anni, aggiunge: «Gli eventi della vita ci cambiano anche se non sappiamo bene come, e io avevo paura all’inizio di affrontare un personaggio così forte e difficile. Ogni giorno sul set è stato molto intenso e difficilmente questa intensità non arriverà anche sullo schermo». E in una società "virtualizzata" dove la violenza non sembra reale, nessuno si accorge di quando sia grave la situazione. «Il mio personaggio – dice la giovane Laurenti Sellers, già diretta da De Matteo ne Gli equilibristi – è una ragazza alla quale il padre non dice mai di no e alla quale la matrigna chiede le sigarette. Nessuno ha la percezione di quello che realmente accade e proprio questa leggerezza è spesso fonte nelle famiglie di grandi problemi».
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