sabato 30 maggio 2009
Fossati, Zero, Daniele, Mannoia, D’Alessio, Morandi, Baglioni, Dalla, Venditti insieme in esibizioni e duetti unici: «Obiettivo raccogliere due milioni di euro per la ricostruzione»
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La musica italiana prova ad impara­re dai suoi errori e, dopo la brutta fi­gura incassata 4 anni fa con quel Li­ve 8 romano quasi naufragato tra capric­ci e rivalità, serra le fila davanti al dram­ma dei terremotati abruzzesi mettendo in campo ben due kolossal della solidarietà. Al concertone Amiche per l’Abruzzo, in programma il prossimo 21 giugno a San Siro, ieri si è aggiunto ufficialmente in­fatti Corale per il popolo d’Abruzzo, para­ta di celebrità in scena il 20 giugno nella calura dell’Olimpico per raccogliere fon­di da destinare alla ricostruzione dell’U­niversità dell’Aquila. Sul manifesto ci so­no i nomi di Renato Zero, Ivano Fossati, Fiorella Mannoia, Antonello Venditti, Claudio Baglioni, Pino Daniele, Gianni Morandi, Lucio Dalla e Gigi D’Alessio, A­lex Britti, ma ne arriveranno pure degli altri, a cominciare da quelli di Mario Biondi, Cristiano De André, Nicola Pio­vani aggiunti al cast nelle ultime ore. Pre­senta la strana coppia formata da Serena Dandini e Giorgio Panariello. Tanto per il concertone romano che per quello mila­nese la scommessa è contro il tempo; vendere 70 mila biglietti in poche setti­mane è tutt’altro che un’impresa agevo­le. Partite prima col loro tam tam pro­mozionale, le «ragazze» hanno venduto al momento tra i 35 e i 40 mila biglietti mentre il concerto romano è attestato sui 15-20 mila. Per entrambi le prossime set­timane si riveleranno decisive. «Grazie ai tanti patrocinatori, l’evento è quasi a costo zero e questo fa sì che la montagna non partorirà il topolino» spie­ga la Mannoia lasciando poi gli organiz­zatori parlare di potenziali incassi attor­no ai 2 milioni di euro. «Fra l’altro avre­mo a disposizione un repertorio meravi­glioso, quello formate delle tante canzo­ni che ciascuno di noi ha scritto in tanti anni di carriera e sono certo che ne na­scerà qualcosa di straordinario» spiega Fossati. «Forse ci saranno sbavature e im­perfezioni, ma non dimentichiamo che una cosa così nel nostro paese non s’era mai realizzata».Niente album dal vivo né dvd perché, co­me spiega Zero, “sapere che non ci sarà alcun tecnico del suono a controllare quel che facciamo, ci renderà completamen­te liberi, spingendo il pubblico a mollare la poltrona di casa per precipitarsi qui». Tante e variegate le idee. Da Renato arri­va la proposta di chiedere a Rai Tre una diffusione regio­nale del concertone «solo per i telespettatori abruzze­si », mentre Fiorella Mannoia propone «di sottoporre al commissario Bertolaso la proposta di una legge affin­ché in Abruzzo il grosso del­l’opera di ricostruzione ri­manga nelle mani di impre­se abruzzesi che utilizzano lavoro abruzzese». La Man­noia è l’unica a calcare nel giro di poche ore sia il palco dell’Olimpico che quello di San Siro. «Questo per dimo­strare che non è una com­petizione tra Roma e Milano né tra artisti maschi e artiste femmine, ma solo lo slancio comune per fare qualcosa di concreto». Motore primo dell’operazione romana, Ze­ro dice di sentirsi «final­mente fratello di qualcuno» e che questa è «una grande occasione per la musica leg­gera di riprendersi quella di­gnità che nel nostro paese in un modo o nell’altro gli è sempre stata negata». Da sinistra: Fossati, Zero, Daniele, Mannoia e D’Alessio
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