lunedì 10 novembre 2014
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La neutralità della rete va tutelata: internet deve essere libero, aperto e gratuito. No quindi a un web a due velocità, con la possibilità di pagare per far accedere a determinati contenuti più velocemente. Il presidente americano, Barack Obama, scende in campo a gamba tesa nel dibattito sul web aperto, oggetto di discussione per nuove regole da parte della Federal Communications Commission (Fcc). E la sua voce va ad aggiungersi al coro di 3,7 milioni di americani che hanno già presentato i propri commenti alla proposta della Fcc, che di fatto apre la strada a internet a due corse, di cui una preferenziale a pagamento. Obama preme espressamente per un divieto di "pagamento per avere la priorità" su internet: "Nessun servizio dovrebbe essere bloccato nella corsia più lenta perchè non paga. Dare priorità a chi paga deve essere vietato".    "Chiedo alla Fcc di attuare le regole più stringenti possibili per proteggere la neutralità della rete" afferma Obama in un messaggio pubblicato online, nel quale ribadisce - in quello che rappresenta il suo sforzo più diretto per influenzare il dibattito su internet - che le società via cavo e quelle telefoniche non devono poter offrire accesso speciale ad alcuni fornitori di contenuti a fronte di un pagamento. "Non possiamo consentire ai provider di servizi internet di limitare l'accesso o scegliere vincitori e perdenti nel mercato online dei servizi e delle idee" mette in evidenza Obama. Affermazioni che fanno affondare i titoli delle società via cavo e telefoniche, con Time Warner e Cable che arrivano a perdere oltre il 5%. Pesanti anche Verizon e At&t, critiche nei confronti di Obama. Verizon ritiene infatti che la proposta di Obama di regolamentare internet con le norme degli anni 1930 per le utility crei danni e limiti la concorrenza. At&t minaccia invece un'azione legale se il divieto di pagamento chiesto da Obama dovesse essere attuato.     Il tema degli accordi fra colossi per aumentare la velocità di alcuni contenuti su internet è salito alla ribalta negl8i ultimi anni, con il boom dei servizi in streaming online e la battaglia di Netflix con alcuni big, quali Verizon e At&t. Lo scorso giugno Verizon ha minacciato un'azione legale contro Netflix che in alcune delle sue pubblicità puntava il dito contro la società telefonica per rallentare il suo servizio.
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