venerdì 13 maggio 2016
COMMENTA E CONDIVIDI
DALL’INVIATO ATORINO Cita Mitterrand, ma anche De Gasperi. E non perde mai il suo aplomb, neppure quando chiedono a lui, splendido novantenne, come si immagina l’Europa da qui a vent’anni. «Sarebbe meglio se rispondesse qualcuno un po’ più giovane», obietta il presidente della Repubblica emerito Giorgio Napolitano. Dopo di che, vai con François Mitterrand e con il suo appello a vincere una storia fatta di divisioni e di sospetti. «Il passato lo conosciamo – ribadisce Napolitano –, in futuro mi auguro che riusciremo a superarlo. Perché non ci sono alternative: o l’Europa si presenta unita davanti al futuro, oppure è destinata ad avere la peggio rispetto a Paesi che non hanno bisogno di coesione continentale, perché sono essi stessi estesi come continenti». Napolitano è al Salone del Libro per presentare il suo nuovo saggio, Europa, passione e politica (Feltrinelli) e al suo fianco c’è Lucrezia Reichlin, economista italiana di stanza a Londra che lascia trapelare nel dibattito il vento freddo dell’ipotesi Brexit. Modera il direttore della “Stampa”, Maurizio Molinari, che a un certo punto, con classe, provoca: non è strano, dice, che a difendere l’ideale europeista sia un uomo formatasi in quel Partito comunista che negli anni Cinquanta tanto si oppose alla prospettiva dell’intesa continentale? L’interessato rilancia citando De Gasperi, appunto, che ai comunisti (e ai socialisti) di allora rimproverava una chiusura incompatibile con l’internazionalismo della loro tradizione. È uno dei momenti più politicamente sensibili della giornata di apertura, contrassegnata dalla presenza del ministro per i Beni e le attività culturali e il turismo, Dario Franceschini, che ha approfittato dell’occasione per un duplice annuncio. Il primo riguarda le agevolazioni per le librerie: Franceschini si è detto determinato a proporre l’eliminazione dell’Imu a loro vantaggio. «Un’operazione che non deve gravare sui Comuni – ha spiegato – ma da realizzare con un trasferimento allo Stato. Le librerie operano in un mercato difficile, questo è un modo per riconoscere il loro valore». L’altra notizia riguarda un tema caro al ministro, quello della responsabilità sociale della televisione nei confronti – o, meglio – ai danni del libro. Questione più volte sollevata e discussa, ma che questa volta entra nel concreto. C’è una data imminente, il 24 maggio, nella quale si firmerà l’impegno tra il Mibact e le maggiori emittenti nazionali per una campagna di sensibilizzazione alla lettura che passi non attraverso trasmissioni specifiche, ma sia disseminata in tutta la programmazione, con particolare attenzione alla fiction. Salvo improvvisi colpi di scena, il premier Matteo Renzi non sarà al Salone, ma in fondo è a lui che si rivolge Napolitano quando mette in guardia dalla tentazione di suggerire un legame troppo stretto fra le grandi tematiche europee e le contingenze elettorali. Quanto all’emergenza, Napolitano non ha dubbi: l’accoglienza dei migranti è il primo fronte su cui l’Unione è chiamata a trovare un accordo, nei confronti sia dei profughi sia di chi lascia il suo Paese in cerca di lavoro e benessere. «Ma non so come i leader possano parlarne seriamente – soggiunge –, sono sempre in viaggio, tutti e ventotto. Sembra l’Orient Express ». Alessandro Zaccuri © RIPRODUZIONE RISERVATA Il presidente emerito ha presentato il suo nuovo saggio al Salone, dove il ministro Franceschini ha annunciato: «Via l’Imu dalle librerie e più cultura in tv» Giorgio Napolitano
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: