giovedì 16 maggio 2013
​Videomessaggio del capo dello Stato per l'inaugurazione del Salone del libro di Torino. «In Italia si legge poco». Libri e cultura «pilastri per il rafforzamento della democrazia».
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"Pensando all'Italia di oggi il libro, la lettura e la cultura costituiscono pilastri insostituibili per il rafforzamento della democrazia, per lo sviluppo di una partecipazione consapevole e costruttiva alla vita politica e sociale, per il rinnovamento delle istituzioni e delle rappresentanze istituzionali, quello cioè di cui abbiamo acuto bisogno nel nostro Paese". Così il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel videomessaggio inviato in occasione dell'inaugurazione della 26esima edizione del Salone del Libro di Torino che si è aperto oggi.
"Se possiamo compiacerci del fatto che in 25 anni di vita si sono triplicati i visitatori del Salone, e più che raddoppiati gli espositori, non possiamo non tornare a riflettere su una debolezza di fondo della nostra realtà culturale: in Italia si legge troppo poco". Lo ha sottolineato il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano nel video messaggio inviato in occasione della 26esima edizione del Salone del libro di Torino che si è aperto oggi. "Sono meno della metà gli italiani che leggono almeno un libro l'anno al di fuori dei loro doveri di studio o di lavoro - ha rilevato il capo dello Stato - e questa, come sappiamo, è una media nazionale, la quota dei lettori scende ancora di più nelle regioni meridionali. Voglio sperare che la dovuta attenzione mediatica sul Salone costituisca uno stimolo per applicarci a contrastare un fenomeno tanto negativo"."Lo è di per sè, perchè non leggere significa privarsi di una delle principale fonti di piacere e di sviluppo personale - ha detto ancora Napolitano - e lo è pure perchè costituisce uno svantaggio oggettivo nella vita individuale e collettiva, anche sotto il profilo economico. Apprezzo perciò tutte le iniziative che negli ultimi anni sono venute crescendo per la promozione della lettura e la diffusione del libro", ha concluso.
"Proprio il tema della creatività al quale è dedicato quest'anno il Salone aiuta a comprendere i rischi che derivano dal non leggere o dal leggere troppo poco - ha aggiuntoNapolitano - la creatività, se vuole generare  qualcosa di valido in qualunque campo possa esprimersi, deve poter contare su una base adeguata di conoscenza, altrimenti si risolve in un'approssimativa infeconda improvvisazione. La creatività è innovazione stimolata da curiosità e varietà di interessi, non confinata in micro-specializzazioni. E conoscenza, competenza, curiosità si nutrono anche e molto di lettura".Il Salone del Libro costituisce oggi anche una risposta alle sfide di una crisi economica all'interno della quale anche l'editoria sta soffrendo della generale riduzione dei consumi". Lo ha sottolineato il capo dello Stato, Giorgio Napolitano che nel videomessaggio richiamando, in particolare, "la specifica difficoltà che colpisce la carta stampata", ha osservato che " quest'ultima difficoltà può rappresentare anche uno stimolo professionale positivo: in quanto obbliga a rafforzare il ruolo dell'editore, che opera attraverso strumenti scientifici e culturali senza limitarsi alla semplice funzione di stampatore, e così può competere efficacemente con la nuda e cruda immissione in rete di qualunque testo da parte di qualunque soggetto"."La qualità - e perchè no?- la godibilità dei contenuti dei libri - ha proseguito - sarà sempre più decisiva nel determinare il successo di una casa editrice sia sotto il profilo economico sia per la sua capacità di incidere culturalmente. Sappiamo bene che la centralità del lavoro editoriale è sempre stata determinante, lo sarà credo ancora di più in futuro", ha concluso.Nel videomessaggio Napolitano ha rivolto "un saluto speciale" al Cile, paese ospite della kermesse. "Casualmente il 1988, anno di inizio del Salone - ha sottolineato il capo dello Stato - è un anno speciale per il Cile, perchè segnò quella vittoria del 'Nò contro la dittatura di Pinochet che aprì alla rinascita della democrazia. E con la rinascita della democrazia, a conclusione di dure prove di martirio e di lotta, di lotta anche con le armi della cultura, è rifiorito il Cile, economicamente, socialmente e civilmente", ha chiosato il capo dello Stato.
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