giovedì 10 settembre 2015
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Portaerei, sottomarini, aerei, robot: una cinquantina di macchine, anche di grandi dimensioni, inventate e realizzate a mano da contadini cinesi, sono protagoniste della mostra "Peasant Da Vincis" di Cai Guo-Qiang, al Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano. Le visionarie invenzioni dei contadini “vinciani” («peasant») sono state raccolte da Cai, artista cinese che ora vive e lavora a New York, nel corso degli anni: dal 2004 al 2010, Cai Guo-Qiang ha viaggiato in nove diverse province della Cina, incontrando e intervistando gli "inventori" che vivono nelle zone rurali, indagando le storie di questi visionari contadini. Con la mostra, Cai Guo-Qiang sfida il mondo dell'arte contemporanea sollevando questioni fondamentali sulla la storia dell'arte e l'inventiva umana: “Perché sentiamo il bisogno di inventare? Perché facciamo arte?”.
Oggetti grezzi e artigianali, realizzate nell’ignoranza delle leggi fisiche e basate solamente sull’immaginazione dei contadini, le opere saranno integrate con l’architettura del Museo in una spettacolare installazione site-specific, contrastando con l’elegante architettura del XVI secolo, e creando un’estetica della meraviglia. Cai ha ricevuto il Leone d'Oro alla 48° Biennale di Venezia nel 1999, è stato tra i cinque artisti ad avere l’onore di ricevere il premio Arts award del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti, ha lavorato come direttore di effetti visivi e speciali per i Giochi Olimpici Estivi del 2008 a Pechino e partecipato a Expo Shanghai 2010. Numerose sue opere d’arte sono presenti in importanti musei internazionali come il Guggenheim di New York e Bilbao, il Museo di Belle Arti di Taipei e la National Gallery of Canada e nel 2008, una sua mostra é stata la prima di un artista cinese mai ospitata dal Guggenheim Museum di New York che tuttora espone delle sue creazioni. Nel 2016 sarà tra i dieci grandi artisti contemporanei messi a confronto con Michelangelo e altri grandi maestri del passato nella mostra allestita alla Galleria dell'Accademia di Firenze. La mostra, con un allestimento simile, è stata a Shangai nel 2010 e in Brasile nel 2013, dove ha riscosso un ampio successo.  A Milano apre al pubblico il 10 settembre e sarà visitabile al Museo fino al 6 gennaio 2015.
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