lunedì 2 marzo 2015
L'idea del fumetto poi divenuto una serie animata gli venne con la moglie, osservando lo zucchero filato (barbe à papa)
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È morto il «papà» dei Barbapapà. Talus Taylor, inventore della serie a fumetti poi diventata un popolare cartone animato, è morto all'età di 82 anni a Parigi. La scomparsa risale al 19 febbraio scorso ma solo oggi la notizia è stata pubblicata dal quotidiano  parigino "Le Figaro". Proprio a Parigi nacque, nel 1969, l'idea del primo Barbapapà, un grosso ed amichevole "blob" in grado di assumere più forme dal curioso colore rosa (forse per volere della nipotina di Taylor). Gli autori erano due: oltre a Taylor, all'epoca professore di matematica e biologia americano con cattedra a San Francisco e da poco arrivato a Parigi, la moglie Annette Tison, architetto e designer francese.L'idea sarebbe venuta ai due passeggiando in un giardino pubblico, dove un bambino chiedeva alla mamma lo zucchero filato: "barbe à papa", in francese. Un nome perfetto, pieno di "p" e "b", che assieme alla "m" sono le consonanti che i bambini di tutto il mondo pronunciano per prime.Le prime avventure di Barbapapà (che difatti e rosa e bombato come lo zuccehro filato) e della sua famiglia sono narrate nel lungometraggio animato Le avventure di Barbapapà, del 1973. Per quanto indirizzate ad un pubblico infantile, le vicende affrontano temi complessi come quelli della diversità e dell'ecologia. Fin dalla prima storia di Barbapapà (che nasce spuntando dal terreno di una casetta di provincia, mentre un bimbo annaffia i fiori) è in possesso di una peculiarità: trasformarsi nelle cose più disparate. Una dote che gli sarà utile per risolevre problemi e perfino salvare vite umane, conquistandosi la fiducia degli esseri umani che all'inizio erano diffidenti (tranne il bambino che lo ha visto nascere, Francesco). La trasformazione è sempre accompagnata dalla frase che diventerà un tormentone: "Resta di stucco, è un barbatrucco".A Barbapapà poi si sarebbe unita Barbamamma e una coloratissima famiglia composta da sette barbabebé, ognuno con una caratteristica ben definita: Barbabella, Barbaforte, Barbalalla, Barbabarba, Barbottina, Barbazoo e Barbabravo.La serie a fumetti è stata pubblicata prima in Francia a partire dal1970 e in seguito tradotta in oltre trenta lingue, raccolta in decinedi albi e libri. La successiva serie animata di Barbapapà (45 episodida 5 minuti ciascuno) fu interamente realizzata in Giappone nel 1974grazie ad una produzione franco-olandese-nipponica. In Italia la seriefu trasmessa a partire dal 13 gennaio 1976 da Rai2, diventando il primo cartone animato giapponese a sbarcare nel nostro Paese.Della vita personal di Taylor e della moglie si sa molto poco. Da sempre discreti e poco propensi alle apparizioni pubbliche, avevano sempre preferito esprimersi attraverso i loro disegni: contro la curiosità e l'invedenza dei media avevavo il loro barbatrucco.
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