sabato 10 agosto 2019
Si è spento oggi, 10 agosto, a Roma il costumista e premio Oscar alla carriera 2013 Piero Tosi: era nato a Sesto Fiorentino (Firenze) nel 1927. Il ricordo della regista Liliana Cavani
Il costumista Piero Tosi (Ansa/Claudio Onorati)

Il costumista Piero Tosi (Ansa/Claudio Onorati)

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«Un artigiano, nel senso più autentico della parola, una persona semplice, intelligente, colta, sensibile, cordiale, un curioso, uno che sapeva ascoltare gli altri». Così, con voce rotta dalla commozione, la regista Liliana Cavani ricorda Piero Tosi, «un amico e grande professionista» che chiamò per la realizzazione dei costumi di quattro film da lei diretti: Il portiere di notte (1974), Al di là del bene e del male (1977), La pelle (1981) e Oltre la porta (1982). «Ce lo invidiavano tutti, anche a Hollywood, io l’ho chiamato diverse volte per collaborare con me ma non è stato sempre possibile perché era già impegnato per altri film». Il lavoro più difficile? «È stata senz’altro la preparazione dei costumi per La pelle, il film tratto dal romanzo di Malaparte, dove c’erano soldati di ogni specie e provenienza, con divise americane della Quinta Armata, inglesi, turche, algerine, e poi bisognava rappresentare figure di popolani napoletani, nobili, artigiani e furboni: e lui è stato eccezionale».

«Anche per la Salomè del Portiere di notte ha creato un’immagine che ha fatto il giro del mondo attraverso la locandina del film» rammenta Liliana Cavani. Era un gran lavoratore, Tosi. «Parlavamo del film, delle varie scene e dei personaggi, e lui faceva subito degli schizzi, proponeva, con generosità, tanta pazienza e umiltà ... una dote assai rara nel mondo del cinema – dice la regista – come pure ho apprezzato la sua affabilità e la dolcezza nel rapportarsi agli altri». Gli piaceva tantissimo insegnare, trasmettere quello che aveva imparato in oltre 30 anni di carriera negli atelier dietro le quinte del cinema e del teatro. «Gli anni trascorsi al Centro Sperimentale di Cinematografia a Roma [dove fu chiamato come docente nel 1988 dall’allora direttrice Lina Wertmüller, ndr], a contatto con la realtà dei giovani sono stati per lui davvero appassionanti, vissuti con lo stesso impeto di quando creava i bozzetti e gli abiti per le star».

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