giovedì 17 aprile 2014
Il ​premio Nobel per la letteratura aveva 87 anni. La morte nella sua casa di Città del Messico, dopo un ricovero in ospedale. Il presidente colombiano annuncia in tv: «Tre giorni di lutto nazionale»
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È morto giovedì sera a Città del Messico lo scrittore Gabriel Garcia Marquez, premio Nobel per la letteratura 1982.Colombiano, 87 anni, narratore celebre in tutto il mondo, «Gabo» – com’era soprannominato – è considerato il più importante esponente del «realismo magico» e uno dei più grandi scrittori in lingua spagnola. Anche a lui si deve il rilancio dell’attenzione sull’America Latina, le sue culture, le contraddizioni, le radici. Grazie alla capacità narrativa, ha saputo intrecciare realtà, leggende e storia. Un’arte emersa con la massima evidenza nella sua opera più celebre, «Cent’anni di solitudine».

Prima di diventare l'autore-simbolo di un'intera generazione, di un continente e di una lingua, il Nobel colombiano è stato per anni un grande giornalista, un "periodista" attento, poetico e duro, dei più drammatici avvenimenti che avevano mutato la mappa di mezzo mondo, dalle rivoluzioni di Cuba e del Portogallo alla tragedia cilena, al Che, ai cubani in Angola, ai montoneros, ai dittatori centroamericani, alla Spagna postfranchista di Felipe Gonzales. Nato ad Aracataca, Magdalena, il 6 marzo 1927, ha mescolato nella sua opera la dimensione reale e quella fantastica, dando impulso allo stile della narrativa latino-americana definito "realismo magico", di cui «Cent’anni di solitudine» (1967) rappresenta un manifesto. Sullo sfondo di un paese leggendario, Macondo, si intrecciano avvenimenti e fantasticherie, eroismi, crudeltà e solitudine. Ma ciò che più conta nel romanzo è la particolare struttura narrativa in cui la metafora e il mito acquistano valore nel quadro di una nuova visione della realtà. Dopo «Racconto di un Naufrago» (1970), il volume di racconti «La incredibile e triste storia de la candida Erendira e della sua nonna snaturata» (1972) e una raccolta di articoli, Garcia Marquez torna al romanzo con «L'autunno del patriarca» (1975), in cui rievoca, con il suo stile personale e con una vena surreale la figura tragico-grottesca di un dittatore sudamericano. La sua produzione, quasi interamente tradotta in italiano, comprende i romanzi «Cronaca di una morte annunciata» (1982), «L'amore ai tempi del colera» (1985) e «Il generale nel suo labirinto» (1989), riflessione sul potere attraverso la narrazione degli ultimi giorni di vita di Simon Bolivar. Nel 2012 è stata pubblicata in Italia da Mondadori la raccolta «Tutti i racconti», che delinea il percorso letterario dello scrittore a partire dalle prime sperimentazioni giovanili.In Colombia tre giorni di lutto nazionale«Uno scrittore che ha cambiato la vita dei suoi lettori»: così il presidente della Colombia Juan Manuel Santos ha in un discorso ricordato Gabriel Garcia Marquez, annunciando tre giorni di lutto nazionale nel Paese. In un breve intervento a reti unificate, Santos ha "ringraziato" lo scrittore per aver ricordato al mondo che "la Colombia e l'America Latina non siamo, ne saremo, condannati ad altri 100 anni di solitudine e che sapremo avere una seconda opportunità". «Per noi, i colombiani, "Gabo" non ha inventato il realismo magico ma è il miglior esponente di un paese che è in se stesso realismo magico», ha aggiunto, ricordando che le bandiere colombiane saranno a mezz'asta quale omaggio «a chi ha dato voce ai nostri silenzi e alle leggende dei nostri nonni».
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