lunedì 18 novembre 2013
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È morta all'età di 94 anni la scrittrice Doris Lessing, vincitrice del Nobel per la Letteratura nel 2007. È quanto si legge sul sito del Guardian. Nata in Iran, cresciuta nello Zimbabwe, dove è ambientato il primo dei suoi oltre 50 romanzi "L'erba canta" (1950), da oltre cinquanta anni viveva a Londra. L'autrice de "Il Taccuino d'oro" (1962), considerato il suo capolavoro e definito una sorta di "bibbia del femminismo", fu premiata dall'Accademia di Svezia come "cantrice dell'esperienza femminile che con scetticismo, passione e potere visionario ha messo sotto esame una civiltà divisa".La Lessing ha avuto tre figli; il secondo marito fu Gottfried Lessing, un emigrante comunista tedesco.Il premio Nobel era arrivato tardi, nel 2007, quando Doris Lessing aveva già 88 anni e, in un certo senso, la funzione storica della sua opera era già stata assorbita da una società in frenetica evoluzione. Di contraddizioni, peraltro, la scrittrice era un’esperta riconosciuta. Nata in Iran nel 1919 con il nome di Doris May Tayler da una famiglia della piccola borghesia coloniale britannica, nel 2008 aveva rifiutato il titolo onorifico di “Dame” offertole dalla regina Elisabetta. A lungo considerata come una portavoce del femminismo, anche dopo il divorzio aveva continuato a firmarsi con il cognome del secondo marito, Gottfried Lessing. E da autrice affermata (libri come Il taccuino d’oro e il ciclo romanzesco dei “Figli della violenza” le avevano assicurato un ruolo di primo piano già tra gli anni Cinquanta e Sessanta), nel 1983 aveva messo a segno una clamorosa beffa al sistema culturale, facendo circolare sotto pseudonimo il manoscritto del libro che, dopo essere stato rifiutato da molti editori, sarebbe diventato il best seller Il diario di Jane Sommers. Nella sua opera, vastissima, convivono generi diversi, dal romanzo tradizionale alla fantascienza, con un’attenzione continua e mai conciliata per le dinamiche della vita familiare. Gli esiti sono spesso disturbanti, come nel Quinto figlio (1988), storia di una felicità domestica turbata dalla nascita di un bambino che sembra portare in sé il seme del male. Nelle scorse settimane è andato in sala un film tratto da un suo racconto, Two Mothers, morboso resoconto di una dduplice relazione sentimentale che sfiora l’incesto. Una grande scrittrice, non si discute. Ma anche un’intellettuale dalle posizioni spesso discutibili e che – sia detto a suo onore – non ha mai avuto il vezzo di voler piacere a tutti.
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