martedì 17 agosto 2010
L’autorevole fisico cattolico si è spento in serata a Roma. Nel 2008 la forte delusione per la mancata assegnazione del Nobel.
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È morto nella tarda serata di ieri a Roma il fisico Nicola Cabibbo, presidente della Pontificia Accademia delle Scienze (nella foto). Era malato da tempo e negli ultimi giorni le sue condizioni di salute si erano rapidamente aggravate. Cabibbo, 75 anni, è stato uno dei fisici italiani più noti a livello mondiale per il contributo dato alla conoscenza del mondo delle particelle elementari. Le sue teorie sono presenti in tutti i libri di fisica. Negli ultimi anni, dopo aver lavorato nel Cern di Ginevra, ha insegnato nelle università di Roma La Sapienza e Tor Vergata. Nel 2008 l’amarezza del mancato riconoscimento del premio Nobel, andato a due suoi compagni di ricerca. Il decesso è avvenuto nell’ospedale romano Fatebenefratelli, dove era stato ricoverato dal pomeriggio per una crisi respiratoria.Nella vita di Nicola Cabibbo l’irrefrenabile curiosità scientifica che lo ha portato a esplorare i segreti della materia non ha mai messo in discussione religione e fede. Profondamente cattolico, Cabibbo ha affrontato con grande equilibrio il rapporto tra scienza e fede. Evoluzionismo e cosmologia sono i stati i temi sui quali è intervenuto più volte, così come il rapporto fra conoscenza scientifica e testo biblico e fra scienza e persona umana.Da scienziato, Cabibbo non ha mai ritenuto che dovessero essere imposti dei limiti alla ricerca: «I limiti non vanno posti alla ricerca, ma è necessario fare attenzione alle possibili applicazioni e alle implicazioni etiche», diceva
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