giovedì 22 maggio 2014
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Monaco, apostolo della cultura e della carità ma soprattutto pastore di tutti gli ambrosiani. È lungo questa prospettiva che martedì alle 15.30 nella sede di Palazzo delle Stelline (corso Magenta, 62) a Milano si svolgerà un convegno per celebrare, a 60 anni dalla sua morte, l’arcivescovo che resse la diocesi ambrosiana dal 1929 al 1954: il benedettino Alfredo Ildefonso Schuster (1880-1954). Un convegno, quello di martedì, dal titolo emblematico "Schuster, uomo dei nostri giorni" che ripercorrerà le tappe più significative dei 25 anni di Schuster in terra ambrosiana: dal suo ingresso fino alla sua morte avvenuta al seminario di Venegono, il 30 agosto del 1954. Nell’ambito dell’evento verrà presentata una mostra fotografica e un documentario sulla vita del beato. Relatori della giornata di studio e di dibattito saranno: il vicario generale della diocesi, il vescovo Mario Delpini, monsignor Ennio Apeciti, responsabile diocesano per le Cause dei Santi, Giovanni De Censi presidente del Credito Valtellinese, Aldo Fumagalli Romario (vice presidente del Credito Valtellinese), i docenti dell’università Carlo Cattaneo di Castellanza Rodolfo Helg e Gianfranco Rebora. Modererà l’incontro la giornalista Annamaria Braccini. «Con questa giornata di studio – spiega monsignor Apeciti – non vogliamo solo rendere omaggio al nostro arcivescovo a 60 anni dalla sua morte ma raccontarne le gesta inedite e anche la memoria ancora viva che sopravvive in molti milanesi che ancora si recano sulla sua tomba in Duomo». Una giornata che metterà in luce, secondo il regista del docu-film Marco Finola, «non solo l’attualità di questo pastore ma il fatto che si trovò a guidare la chiesa ambrosiana negli anni più difficili di tutto il Novecento dal fascismo alla ricostruzione». A 60 anni dalla morte di Schuster rimangono certo vive l’importanza della sua pastoralità ma anche del «primato della persona». «È stato un uomo molto simile come “stile” in un certo senso a Papa Francesco – riflette Apeciti – per la sua attenzione alle periferie ma anche agli ultimi. Un pastore profetico per come si prodigò per le giovani coppie con la nascita del Villaggio Ambrosiano alle porte di Paderno Dugnano. E trovo un bellissimo dono che questa manifestazione avvenga nell’anno in cui Montini diventerà beato, l’arcivescovo che volle iniziare la causa di beatificazione del grande benedettino qui nella nostra diocesi, tre anni dopo la sua morte. Rappresenta questo per me quasi un passaggio ideale tra i due successori di Ambrogio entrambi ora beati».
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