venerdì 3 aprile 2015
​Ieri sera incontro ad Arcore tra il Cavaliere e l'imprenditore di Hong Kong Richard Lee. Ufficialmente non si è parlato della cessione della squadra.
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​​Non è stato "né il Milan, né il calcio" l'argomento al centro della cena di ieri sera tra Silvio Berlusconi e l'imprenditore di Hong Kong, Richard Lee. Lo si apprende da fonti vicine ad Arcore secondo le quali, nell'incontro, si sarebbe invece parlato di Villa Gernetto e, in particolare, dell'Università del pensiero liberale e del suo possibile inserimento in un progetto culturale che fa capo al businessman asiatico e che ha, come filo conduttore, la "Via della Seta". Ombre cinesi si addensano sul Milan. Maggio sarà probabilmente il mese della verità, intanto ieri Berlusconi ha incontrato ad Arcore Lee, uomo d'affari di Hong Kong con molti interessi in Cina, che a ottobre era stato ospite del presidente rossonero a San Siro e secondo alcune ricostruzioni, potrebbe guidare (o quantomeno lavorare come intermediario) la cordata di imprenditori cinesi la cui identità era rimasta segreta. Si sapeva solo che aveva avviato la due diligence, ossia l'esame dei conti del Milan: la stessa operazione è in corso anche da parte del broker thailandese Bee Taechaubol, che starebbe raccogliendo capitali in Asia e in particolare in Cina. Finora Taechaubol sembrava in vantaggio sulla concorrenza, se non altro per il protocollo d'intesa non vincolante siglato proprio ad Arcore con Berlusconi a gennaio. Questa volta a Villa San Martino il leader di Forza Italia ha ascoltato una proposta diversa, in un incontro durato probabilmente un'ora e mezza e concluso poco prima delle 22, al termine di una giornata intensa fra rumor di un'imminente cessione e smentite. I due soggetti interessati dovrebbero concludere le due diligence per la fine di aprile. A metà maggio, secondo quanto filtra, i pretendenti dovranno svelare le proprie offerte. È difficile immaginare che Berlusconi abbia interesse a chiudere un simile affare proprio a ridosso delle elezioni Regionali del 31 maggio. Tutto può succedere, non sono esclusi colpi di scena. Potrebbe decidere anche una marcia indietro, oppure scegliere un nuovo partner che entrerebbe con un terzo delle azioni, per rilevare gradualmente la maggioranza, magari fino al 75%, come previsto fra l'altro nel protocollo di intesa non vincolante firmato con Taechaubol. Secondo indiscrezioni, Berlusconi in alcuni colloqui privati avrebbe rivelato la cessione proprio di quella percentuale a non meglio specificati cinesi per una cifra fra il miliardo e il miliardo e mezzo di euro, ottenendo la conferma della figlia Barbara sulla poltrona di amministratore delegato. Non c'è alcuna trattativa sulla vendita e cessione del Milan, hanno puntualizzato fonti vicine al presidente rossonero sottolineando che non è mai stata fatta una reale valutazione circa il valore della società.
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