mercoledì 13 agosto 2014
​La London National Gallery elimina il divieto di fotografare. Impossibile farlo rispettare. 
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Non c'è niente da fare. Questa volta nemmeno i britannici, severi alquanto, sono stati capaci di fare rispettare le regole. Sconfitti da un selfie con il quadro famoso. O meglio da migliaia di selfie.

Tutto nasce da un "errore", dimostratosi fatale. Introdurre il Wi-Fi all'interno della prestigiosa London National Gallery. L'idea era di permettere ai visitatori di usare tablet e smartphone per approfondire le informazioni sulle opere che stanno ammirando. Ma internet si è dimostrato un autentico cavallo di Troia. Solo che a conquistare la città della cultura non è stato Ulisse ma la foto. Sia quella classica, che il sempre più rampante selfie, ovvero l'autoscatto in cui ci si riprende con quello che ci sta accanto o dietro. Irresistibile: una mia foto a fianco mangari di Augusto, ritratto o scolpito. Inizialmente i severi guardiani di oltre Manica si sono dimostrati tolleranti. Poi ancora di più. Poi la direzione ha alzato bandiera bianca. Impossibile, di fatto, vietare ai visitatori della Galleria di usare smartphone e tablet. E la National Gallery di Londra getta la spugna e cambia le sue regole ammettendo la possibilità di scattare foto, naturalmente non per uso commerciale e senza arrecare disturbo agli altri visitatori. Rimane il divieto ai flash e ai treppiedi. Ma di sicuro si tratta di un cambiamento nei costumi, almeno per quanto riguarda uno dei più prestigiosi musei del mondo. Vedremo se in futuro il contagio riguarderà altre istituzioni culturali.
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