giovedì 30 dicembre 2010
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L’nnuncio di Leonardo, all’anagrafe Leonardo Nascimento de Araújo, quale nuovo allenatore dell’Inter, in sostituzione di Rafa Benitez, era arrivato a sorpresa (ma fino ad un certo punto) alla vigilia di Natale. Ieri invece, in una Appiano Gentile invasa dai tifosi, c’è stata la presentazione ufficiale. Di fianco a Leonardo, il direttore dell’Area tecnica Marco Branca e il presidente dell’Inter Massimo Moratti, tra l’altro per la prima volta presente all’investitura di un nuovo mister, Leonardo è il 16esimo sua della gestione. Alle 12.30, quindi, il tecnico brasiliano ha tenuto la sua prima conferenza stampa. E subito l’atmosfera è sembrata diversa rispetto ai giorni opachi, nonostante i due trofei vinti (la Supercoppa Italiana e il Mondiale per club), di Benitez. L’ex tecnico del Milan ha iniziato bene, intonando le note giuste per “affascinare” l’ambiente nerazzurro. Ha parlato di sogno, emozione, privilegio. Moratti se lo coccola. Anche perché non sarà affatto un traghettatore, con lui (contratto fino al 2012, più opzione per il 2013) si pensa ad un progetto lungo. «Leonardo mi ha obbligato a essere qua – ha detto ridendo Moratti –. Sono felicissimo di questa scelta, l’ho sempre stimato. Gli auguro tutto il bene possibile». Poi il lapsus del presidente, per il quale Leonardo è diventato «Ronaldo...». Un amore mai dimenticato. «Cercavo una grande sfida e più grande di questa credo che non ci sia. Era impossibile dire di no. Sono molto emozionato. È un sogno», ha spiegato Leonardo. E infatti a decidersi ci ha messo poco. Il feeling con l’Inter c’è e si vede. Sul suo passato da Milanista e sulle differenze tra l’ambiente di Milanello e quello di Appiano Gentile, Leonardo “dribla” come quando giocava. Non si fa trascinare nelle polemiche, soprattutto sul suo difficile rapporto con Silvio Berlusconi. «Ho sempre cercato di essere libero», ma non rinnega il passato: «Io ho tante cose in comune con il Milan. Li ringrazierò sempre. Il Milan mi ha portato in Italia, con Capello. Per Galliani ho grandissima stima. Ma io sono sempre stato libero. È anche per questo che in molte cose mi ritrovo anche nell’Inter». Ma oltre all’entusiasmo ci sono dei problemi concreti, da risolvere. Anche se il punto di partenza è un altro: «Questa squadra può recuperare sul Milan», dice il nuovo tecnico nero-azzurro. Lo scudetto è ancora possibile. Gli infortuni? «Quello che non vorrei è stare qua a fare processi. Voglio guardare avanti e trovare il modo di recuperare e non avere infortuni». Il gruppo da motivare? «Ogni giocatore ha la sua chiave da far attivare». Leonardo parla dei suoi modelli: Fabio Capello e Tele Santana. «Mourinho? Con Josè ci siamo sentiti e mi ha detto cose importanti». Poi il nodo del mercato, che tanto aveva fatto arrabbiare Benitez. Su questo punto ci mette il “carico da 11” il presidente Moratti, che ridendo dice: «Ora che non c’è Benitez, prendo cinque giocatori». Una battuta (fino a un certo punto). «Con Leonardo ci siamo parlati chiaramente, come con Benitez. Io ascolto l’allenatore, lo facevo anche prima». Intanto ieri è arrivato Andrea Ranocchia, il forte centrale italiano che sostituirà Walter Samuel, fermo ai box per infortunio. Poi c’è il sogno Kakà (o Alexis Sanchez). «Conoscendo Kakà non credo che andrà mai via dal Real senza aver conquistato un titolo importante», ha detto Leonardo. Molti rumors, invece, danno la trattativa ormai avviata. La soluzione potrebbe essere il prestito oneroso (con il riscatto a giugno), saldato con il credito che l’Inter vanta con il Real Madrid.
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