mercoledì 30 marzo 2016
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COSÌ IN TV IL MARE È SEMPRE PIÙ BLU «Leggeri, rapidi ed efficaci, potenzialmente perturbatori e rivoluzionari»: così sono descritti i componenti e i materiali “nano” dalla Direzione della ricerca della Commissione europea, anche per l’impatto sulla produttività con la prospettiva di aumento di ricchezza e occupazione. Per la prima volta, la riduzione dei volumi di rifiuti ed emissioni si accompagnerebbe ad un risparmio di risorse ed ad una crescente disponibilità energetica, perfino illimitata, se si riuscisse a replicare artificialmente il processo della fotosintesi. Non si tratterà di un contributo rivoluzionario alla soluzione di questioni mondiali ed epocali, ma il caso dei televisori quantum dot mostra la versatilità del “nano”, aggiungendo una nota di colore alla telecronaca della Nazionale o al mare sempre più blu della Vigata di Montalbano. Già i mastri vetrai nella preparazione delle finestre delle cattedrali gotiche sfruttavano – pur inconsapevolmente – le proprietà ottiche delle nanoparticelle disperse in soluzione di trasmettere colori diversi al variare del loro diametro. Da tre anni a questa parte sul mercato dei televisori piatti di alta gamma si sono prepotentemente affacciati apparecchi in cui si impiegano nanocristalli di semiconduttori, i punti quantici appunto ( quantum dot), in cui le modalità di assorbimento e riemissione della luce dipendono dalle dimensioni: agendo semplicemente sul diametro dei nanocristalli in soluzione si ottiene l’effetto cromatico ricercato, migliorandone la resa e l’efficacia e contenendo il consumo di energia. L’ultima fase consiste nel verniciare le nanoparticole su appositi supporti e, infine, montarle sugli schermi. Pur nella semplicità del processo concettuale, sono trascorsi più di venticinque anni di ricerche e sviluppo perché questa metodologia si imponesse sul mercato. Anzi questo esempio mostra quanto spesso le nanotecnologie costituiscano una integrazione ad un sistema già diffusamente impiegato per migliorarne le prestazioni: come impone la legge del mercato, il segreto sta in quel valore aggiunto che richiami l’appeal dei consumatori. (S.C.)
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