mercoledì 31 maggio 2017
Quindici titoli d’opera, sette serate di balletto, otto concerti sinfonici, concerti di canto, due coreografie in arrivo dal Bolshoi di Mosca, due opere per i più piccoli, musica da camera
Il maestro Riccardo Chailly, impegnato nella direzione dell'Andrea Chenier (Ansa)

Il maestro Riccardo Chailly, impegnato nella direzione dell'Andrea Chenier (Ansa)

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Fa un po’ sorridere che “la notizia” più rilanciata dopo la conferenza stampa di presentazione della stagione 2017-2018 del Teatro alla Scala di Milano sia una notizia non propriamente musicale, ovvero il debutto sul palco del Piermarini di Nino Frassica. Il popolare comico, volto della serie tv Don Matteo e ospite fisso nel salotto domenicale di Che tempo che fa, vestirà i panni di Frosch, il carcererei de Il pipistrello (Die fledermaus per dirla con il titolo originale) di Johann Strauss, quello dei valzer che ogni Capodanno risonano su tutte le tv del mondo da Vienna.

Tv che torna nella presentazione del prossimo cartellone che il sindaco di Milano, nonché presidente del consiglio di amministrazione della fondazione Teatro alla Scala, definisce “palinsesto”. Quindici titoli d’opera, sette serate di balletto, otto concerti sinfonici, concerti di canto, due coreografie in arrivo dal Bolshoi di Mosca, due opere per i più piccoli, musica da camera, spettacoli a metà prezzo, conferenze e prove aperte a studenti e associazioni benefiche per un totale di oltre 250 alzate di sipario.

Si parte il 7 dicembre (confermata il 3 dicembre l’anteprima per gli Under 30 a 20 euro) con Andrea Chénier di Umberto Giordano: sul podio Riccardo Chailly, in regia Mario Martone. Opera che sarà trasmessa dalla Rai che pensa anche a un ciclo di proiezioni su maxischermo alla Scala dei grandi spettacoli ripresi dalle telecamere del servizio pubblico.

Inaugura Andrea Chénier di Giordano

“Vogliamo rivalutare il Verismo, periodo unico e marchio di fabbrica musicale tutto italiano che va valorizzato perché a torto considerato minore. Ecco perché il 7 dicembre inauguriamo con Andrea Chénier” spiega Chailly. Il melodramma di Uberto Giordano vedrà in scena nel ruolo del protagonista, il poeta caduto sotto i colpi di ghigliottina della Rivoluzione francese, il tenore Yusif Eyazov, marito della più famosa Anna Netrebko che sarà Maddalena. “La scelta di affidare a Eyazov è stata mia, spontanea e non indotta da nulla. Stiamo lavorando già da mesi sul ruolo” assicura Chailly. In regia Mario Martone, cene di Margherita Palli. “Il periodo storico della Rivoluzione francese è imprescindibile, ma non è detto che non si possano trovare modi per avvicinare la storia al pubblico di oggi” racconta Chailly.

Riccardo Chailly festeggia 40 anni di Scala

Andrea Chénier sarà la diciannovesima opera in quarant’anni per l’attuale direttore musicale del Teatro alla Scala: “Era il gennaio 1978 quando debuttai, chiamato da Claudio Abbado per I masnadieri di Verdi. Oggi sento il peso degli anni, certo, ma il rapporto consolidato con l’orchestra e con tutto il teatro mi riempie di entusiasmo”.

Stagione tra repertorio italiano e rarità

Dal 19 gennaio 2017 arriva per la prima volta sul palco del Piermarini Die fledermus di Johann Strauss. Dirig Zubin Mehta, regia di Cornelisu Obonya, discendente di una dinastia di attori austriaci. Accanto a Frassica cantano Eva Mei, Petre Sonn, Markus Werba, Giorgio Berrugi.

Dall’8 febbraio Myung-Whun Chung sul podio e Federico Tiezzi in regia ripropongono Simon Boccanegra di Guseppe Verdi. Nei panni del doge ancora una volta Leo Nucci

Attesa per il ritorno alla Scala del tenore peruviano Juan Diego Florez impegnato, dal 24 febbraio, nella versione francese di Orfeo ed Euridice di Chritoph Willibald Gluck. Florez è Orfeo, Christiane Krag Euridice, Fatma Said Amore. Sul podio Michele Mariotti, regia di John Fulljames in arrivo dal Covent Garden di Londra.

Riccardo Chailly torna a impugnare la bacchetta per Don Pasquale di Gaetano Donizetti. “Con il regista Davide Livermore abbiamo parlato di come uscire dall’immagine di un certo stereotipo di Don Pasquale. Donizetti la voleva in abiti contemporanei per l’epoca in cui veniva rappresentati. Faremo abiti 2018? Non proprio, ma dovremo fare qualcosa di diverso, seppur fedele a Donizetti, per avvicinare la storia al pubblico rispettando le indicazioni dell’autore” racconta Chailly sul podio dal 3 aprile. Nel ruolo del titolo Ambrogio Maestri.

Altro titolo verista, acompagnato da un convegno, è Francesca da Rimini di Riccardo Zandonai in scena dal 15 aprile con Fabio Luisi sul podio e Maria José Siri nei panni della protagonista. Paolo sarà Roberto Aronica. Regia dell’inglese David Pountney.

Dall’8 maggio per festeggiare i 95 anni di Franco Zeffirelli (li compirà il 12 febbraio) torna Aida di Giuseppe Verdi nella versione che il regista fiorentino ideò negli anni Sessanta con le scene dipinte di Lila De Nobili. Sul podio l’ultraottantenne Nello Santi. Canta, nella parte della schiava etiope, Krassimira Stoyanova.

Una prima assoluta per la Scala è il Firrabras di Franz Schubert. Daniel Harding lo dirige dal 5 giugno con la regia salisburghese di Peter Stin. Chung dirige, invece, per la prima volta il Fidelio di Ludwig van Beethoven: Leonore è Simone Schneider, Florestan Stuart Skelton. Prima il 18 giugno. Il 29 giugno, ultimo titolo prima della pausa estiva, il raro Pirata di Vincenzo Bellini: dirige Riccardo Frizza, cantano Sonya Yoncheva e Piero Pretti diretti dal regista Christof Loy.

La stagione scaligera riprende dopo la pausa estiva con i giovani dell’Accademia che presentano l’ultima opera di Luigi Cherubini, Alì Babà e i quaranta ladroni. La regista Liliana Cavani, già dal mese di gennaio, lavorerà con i giovani allievi dell’Accademia per preparare lo spettacolo che sarà diretto da Paolo Carignani.

Il 29 settembre torna Ernani di Giuseppe Verdi, titolo che mancava a Milano dal 1983 quando lo diresse Riccardo Muti. Stavolta, dopo 35 anni, ci sarà Adam Fischer. Regia di Sevn.Eric Bechtolf. Protagonisto Francesco Meli, Aylin Perez, Simone Piazzola e Ildar Abdrazakov.

La finta giardiniera di Wolfgang Amadeus Mozart sarà suonata su strumenti originali. a dirigerla, dall’8 ottobre, Diego Fasolis. Regia di Frederic Wake-Walher che ritorna a Milano dopo i fischi ricevuti alla prima de Le nozze di Figaro. Cantano mozartiani doc come Hanna-Elisabeth Muller, Nernard Richter, Giulia Semenzato e Mattia Olivieri.

Elektra di Richard Strauss torna dal 4 novembre nell’allestimento di Patrice Chéreau, ultima regia del maestro francese. Dirige Christoph von Dohnanyi, cantano Ricarda Merbeth, Waltraud Meier, Michael Volle e Roberto Saccà.

Il 15 novembre si chiude con l’opera contemporanea. Gyorgy Kurtag ha terminato di scrivere Fin de partie. Pierre Audi firmerà la regia dell’opera ispirata al testo teatrale di Samuel Beckett.


Roberto Bolle danza il Bolero di Bejart

Rico il cartellone di balletto disegnato da Friederic Olivieri. Si parte il 17 dicembre con La dame aux camelias di John Neumeier che, su musiche di Chopin, ha fatto diventare danza il romanzo di Dumas. nei panni di Marguerite e di Armand Svetlana Zakharova e Roberto Bolle. Heinz Spoerli rimonta a Milano dal 25 gennaio per il Corpo di ballo della Scala Goldberg variationen sulla celebre partitura di Johann Sebastian Bach. Dal 10 marzo Roberto Bolle si cimenta per la prima volta nel Bolero dio Maurice Ravel nell’ipnotica coreografia di Maurice Bejart. Balletto cuore di una serata che vede anche Mahler10 di Aszure Barton e Petite mort di Jiri Kylian. Dal 22 aprile Le corsaire, il 25 maggio una Serata Nureyev per ricordare gli 80 anni dalla nascita e i 25 alla morte del celeberrimo ballerino russo, il 10 luglio Don Chisciotte con la coreografia di Nureyev. A settembre arriva il Bolshoi e porta Bayadere di Yuri Grigorovich e Bisbetica domata di Jean-Christophe Maillot. La stagione di danza si chiude dal 27 ottobre con la ripresa de L’histoire de Manon di MacMillan ancora con la coppia Zakharova-Bolle.

Concerti nel segno di Gustav Mahler

La stagione sinfonica si apre il 14 ottobre con Daniele Gatti che dirige la Seconda sinfonia Resurrzione di Gustav Mahler, autore che Riccardo Chailly avrà sul leggio al 23 febbraio con la sua Terza sinfonia. Franz Welser.Most, dal 7 marzo, dirigerà invece la Quinta mentre Herbert Bloomsted, dal 22 giugno, la Nona. Il 10 novembre iniziano alla Scxala le cvelebrazioni per i 150 anni dalla morte di Gioachino Rossini, che si ricorderanno nel 2018. Riccardo Chailly dirigera la Messa per Rossini che Guseppe Verdi scrisse insieme ad altri 12 musicisti per ricordare il compositore di Pesaro. Cento minuti di musica che dovevano risuonare in San Petronio a Bologna, ma che non vennero mai eseguiti. Il finale, il Libera me, Domine, scritto da Verdi, sarà il primo nucleo della Messa da Requiem.

Opere per i più piccoli

Due i titoli in versione ridotta per i bambini: Il barbiere di Siviglia di Rossini e L’elisir d’amore di Donizetti saranno diretti da Pietro Mianiti, avranno la regia di Grisha Asagaroff e saranno proposte dai giovani dell’Accademia.

Sindaco e sovrintendente, duello sui conti

I conti del Teatro alla Scala “sono a posto”. Ma per il sindaco di Milano Sala, non basta: “Sappiamo che posiamo fare meglio. Il sovrintendente ascolti bene le mie parole” avverte il primo cittadino, ribadendo poi la fiducia del consiglio di amministrazione nei vertici del teatro dopo i malumori che hanno accompagnato la discussione sul bilancio e sulla nuova stagione. “Non cadiamo nel rischio di rallentare e metterci tranquilli visto che le cose vanno bene” ha ammonito Sala. “Si può sempre fare di più” ha risposto il sovrintendente Alexander Pereira ricordando che “ogni giorno si deve cominciare da zero e reinventarsi, una filosofia che è propria dei giovani. E io mi sento abbastanza giovane”.

Un terzo delle entrate grazie agli sponsor

Bilanci a posto anche grazie agli sponsor: “Il contributi dei privati rappresenta un terzo delle entrate. Un dato che nel mondo vede la Scala seconda solo al Metropolitan di New York dove gli sgravi per chi sostiene la cultura sono molto vantaggiosi”. Un terzo delle entrate è coperto dai contributi pubblici con i finanziamenti statali del Fondo unico per lo spettacolo, con quelli della Regione Lombardia e del Comune di Milano. Un terzo dalla vendita dei biglietti


Prezzi per tutte le tasche

“Abbiamo abbassato del 20% i prezzi di una cinquantina di posti a visibilità ridotta. Abbiamo poi abbassato al 10% i costi di prelazione per gli abbonati. Vorrei fare di più, ma tenere aperto il teatro costa” dice il sovrintendente Pereira. Un biglietto per un’opera va da 250 a 11 euro, per un balletto da 150 a 11. Cifre che si dimezzano nella recita denominata Scala aperta, una data per ogni titolo. Un posto per la prima arriva sino a 2mila e 500 euro, mentre ne bastano 20 per l’Anteprima Under 30 del 3 dicembre. Concerti da 121 a 5.5 euro. Molte le formule di abbonamento. Unici opere da 2340 di una poltrona di platea a 741 euro in loggione. Quattro balletti da 727 a 262 euro. Quattro opere e due balletti da 1177 a 386 euro. Formula week end con quattro opere e un balletto da 997 a 324 euro. Carnet per i concerti sinfonici da 680 a 400 euro. Diverse le possibilità i abbonamento per i ragazzi con meno di trent’anni: tre opere da 280 a 83 euro, tre balletti da 230 a 74 euro.

Informazioni

www.teatroallascala.org
biglietteria@fondazionelascala.it
abbonamenti@fondazionelascala.it
(+39) 02.72003744 dalle 9 alle 18

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