martedì 15 febbraio 2022
Lanciato il 9 dicembre 2021, il telescopio a raggi X ha completato la fase di test dei suoi strumenti ed è ora operativo
L'immagine di Cassiopea A, catturata con il telescopio IXPE

L'immagine di Cassiopea A, catturata con il telescopio IXPE - Ansa

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E’ spettacolare la prima immagine catturata dal telescopio spaziale Ixpe, frutto di una nella missione congiunta di Nasa e Agenzia Spaziale Italiana (Asi), con la partecipazione di Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) e Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn).

Progettato per studiare i fenomeni più estremi dell’universo, il telescopio ha concentrato i suoi occhi a raggi X su Cassiopea A, un oggetto celeste costituito dai resti di una stella esplosa nel XVII secolo.

Lanciato il 9 dicembre 2021, il telescopio Ixpe (Imaging X-Ray Polarimetry Explorer) ha completato la fase di test dei suoi strumenti ed è ora operativo. I suoi tre telescopi hanno rivelatori finanziati dall’Asi e sviluppati da ricercatori di Infn e Inaf.

Cassiopea A è stata osservata in passato da altri telescopi ed è una sorta di banco di prova di come Ixpe permette di esaminare in modo nuovo gli oggetti cosmici nati da eventi violenti. La sua vista ai raggi X, per esempio, permette di osservare la nube luminosa che si è formata dopo che le onde d'urto dell'esplosione hanno spazzato via il gas circostante, riscaldandolo a temperature elevate e accelerando le particelle; creano una nuvola che, osservata ai raggi X, appare molto luminosa.

Il primo telescopio spaziale ai raggi X a mostrare che quella nube nascondeva un oggetto compatto era stato Chandra, lanciato nel 1999 dalla Nasa. Adesso i due telescopi potranno lavorare in modo complementare per scoprire la natura dell’oggetto, per esempio se si tratta di un buco nero o di una stella di neutroni.

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