martedì 14 settembre 2010
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È stata la vittoria della classe operaia, rappresentata dai meccanici della Ferrari. Se Fernando Alonso domenica ha vinto il GP d’Italia, lo deve al perfetto lavoro di squadra che gli ha permesso di recuperare quegli otto decimi che lo hanno portato davanti a Button, permettendogli di vincere una corsa spettacolare e senza respiro. «Sono stati fantastici - ha detto Alonso - hanno impiegato 3,4 secondi per cambiare le gomme e quando sono uscito dai box ho visto piccola negli specchietti la sagoma di Button. Solo che andava a oltre 300 all’ora e me lo sono ritrovato al fianco alla chicane, ma ho tenuto duro, ho rischiato il testacoda, e ho vinto. Una vittoria dedicata ai tanti tifosi della Ferrari e alla squadra che ha fatto un lavoro favoloso».È stata infatti una vittoria che oltre al morale ha dato l’impulso nuovo al mondiale. Hamilton è volato fuori nel corso del primo giro dopo una toccata con Massa, Vettel ha preso solo i punti del 4° e Webber, che comanda ora la classifica iridata, non è andato oltre il 6° posto, per cui ora sono appena 21 i punti che separano la Ferrari di Alonso dalla vetta iridata e sono ancora cinque le corse da disputare.In attesa che si dipani il dubbio su come regolare la macchina sulle varie piste, il box Ferrari si gode il suo momento di gloria. Sempre pronti i meccanici ad essere messi sulla graticola quando, vedi il 2008, finì come a Singapore col bocchettone della benzina perso nella corsia dei box, ma sempre pronti a sacrificarsi pur di veder vincere un proprio pilota. I 3,4 secondi del cambio gomme di Monza rappresentano un record difficilmente battibile: «Siamo stati bravi, non abbiamo perso un attimo, volevamo fare tutto bene e la tensione era alle stelle, quando è entrato Alonso al box abbiamo agito tutti e 15 come se fossimo un solo uomo e quando è ripartito, abbiamo sentito solo l’ovazione del pubblico. Lì abbiamo capito che avevamo fatto bene», dice uno dei ragazzi della Rossa.Per qualcuno del gruppo, Monza era l’ultima gara della carriera, poichè destinato ad altri incarichi o addirittura fuori dalla Ferrari: «Finire così, con questa vittoria è come un sogno, meglio non si poteva fare» dice uno di loro. Ma quanto guadagna un meccanico da corsa? Poco, perché lo stipendio base è quello del contratto dei metalmeccanici, quindi si parte da 1.300 euro al mese, che diventano 1.500-1.700 a seconda dell’anzianità e meriti di servizio. Con le trasferte e gli straordinari dei GP (di solito in pista si comincia alle 8 e si finisce anche dopo le 21) si superano i 3.000 euro al mese, che diventano anche 4 o 5 mila se il pilota che vince decide di dare una mancia alla squadra. Michael Schumacher divideva i premi con tutti, Barrichello dava un extra solo a un gruppo ristretto di persone (e questo fa capire perché il tedesco era più amato del brasiliano…).Molti meccanici arrivano in Ferrari direttamente dalla scuola di formazione Dino Ferrari di Maranello, poi i più bravi passano al reparto corse dove vengono istruiti e fatti debuttare nella squadra test, prima di passare al reparto corse vero e proprio: «Noi siamo lì a disposizione del pilota - dice uno di essi - e quando vedi che hai lavorato tutta notte e poi ti ripaga con certe prestazioni, capisci che non hai lavorato per niente. Sono queste le nostre soddisfazioni». Ecco il segreto della vittoria di Monza, gli angeli del box hanno fatto il loro dovere.
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