giovedì 9 aprile 2020
Parmitano: «Sull’Iss per la prima volta tutte le Scritture (in 2 copie)»
L'astronauta dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa) Luca Parmitano e il collega Andrew Morgan della Nasa in uno scatto d'archivio

L'astronauta dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa) Luca Parmitano e il collega Andrew Morgan della Nasa in uno scatto d'archivio - Ansa

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La Commissione che indagò sull’incidente dell'Apollo 13, durante la missione di cinquant'anni fa, confermò che vi fu una banale (ma grave) confusione tra le ditte che realizzarono i termostati e i riscaldatori per tenere alta la temperatura dei serbatoi. Gli apparati difettosi, già scartati un anno prima da Apollo 10, furono piazzati sul serbatoio del 13, compatibili con specifiche da 65 volt anziché a 28. E, ciò che è peggio, gli strumenti di controllo a terra non erano in grado di rilevare una temperatura interna di più di 26,5 gradi! Questo un po’ alla volta fece salire la temperatura e trasformò il serbatoio e i suoi 136 chili di ossigeno in un boiler rovente, che infatti poi esploderà.

«Non ero ancora nato ai tempi delle missioni Apollo – ci dice Luca Parmitano – ma documentandomi con passione, credo che Apollo 13 sia quella che mi ha colpito maggiormente, perché ha rappresentato una straordinaria cooperazione tra equipaggio e centri di terra. E poi perché in quella grave avaria rivedo un po’ ciò che ho vissuto io nella missione del 2013, con il problema, ad alto rischio, del guasto che fece penetrare acqua nel mio casco. Anche in quel caso, ho notato come in certe emergenze astronauti e team di terra lavorano in modo splendido per far fronte ai problemi e risolverli». Ricordiamo un fatto inedito, che riguarda la recente missione di 203 giorni che l’astronauta italiano ha portato a termine lo scorso febbraio. Sulla Stazione Spaziale, nel periodo in cui Parmitano era a bordo, c’erano anche due copie (in formato elettronico) della Bibbia. Una in lingua originale e una in italiano. Un’iniziativa privata, di due amici di Luca, nata durante una chiacchierata con l’astronauta italiano dell’ESA. È stata la prima volta che in una missione spaziale la Bibbia è stata presente a bordo. In altre occasioni, alcuni astronauti avevano letto e riportato dallo spazio frasi del Libro Sacro. Questa volta, ce n’erano addirittura due copie.

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