mercoledì 11 dicembre 2013
​La Juventus perde 1-0 contro il Galatasaray ed esce clamorosamente di scena dall’Europa che conta. (Massimiliano Castellani)
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Dopo la beffa del Curi, stagione di Serie A 1999-2000 (gol di Calori e il Perugia che scuce lo scudetto dalle maglie della Juventus di Ancelotti), la stangata di Istanbul, Champions 2013-2014. La Juventus, nel secondo atto del giorno dopo in Turchia (martedì sera gara sospesa per nevicata siberiana sul Bosforo) perde 1-0 contro il Galatasaray ed esce clamorosamente di scena dall’Europa che conta. Lo fa in una partita che ai tifosi juventini avrà riportato sicuramente alla memoria la sconfitta nel diluvio universale di Perugia, anche allora come a Istanbul, ci fu la sospensione temporanea del match ordinata dall’arbitro Collina. Quell’epilogo a sfavore dei bianconeri, rimane una delle pagine più discusse della storia del calcio italiano. E farà molto discutere anche il ko con il Galatasaray - a sorpresa qualificato agli ottavi - che si è consumato nella “risaia” dello stadio Turk Telekom. Il giustiziere turco della Juve, alias l’uomo delle nevi, è stato l’olandese Wesley Snijder, assai rimpianto dai tifosi dell’Inter. Nel successo del Galatasaray, oltre alla classe inossidabile del “vecchio” Drogba, c’è anche un altro pezzo di Inter, il tecnico Roberto Mancini che nel girone di qualificazione 4 dei 7 punti li ha conquistati contro la “nemica” Juventus. Un Juve che rimane dominatrice assoluta in Italia, ma che si conferma ancora distante dagli standard di protagonista di primo piano in Champions. Neve e fango a parte, che hanno contribuito alla disfatta bianconera, bocciatura anche per Conte, ancora alla ricerca dell’agognata patente europea. Senza contare che l’esclusione dalla Coppa dalle “grandi orecchie” è anche una sconfitta economica molto pesante per la Juve (25-30 milioni di euro) e ora l’accesso di ripiego in Europa League non potrà certo alleggerirla.
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