sabato 8 ottobre 2011
L'Italia pareggia 1-1 a Belgrado nella penultima gara del girone C delle qualificazioni agli Europei. La Serbia si qualificherà solo vincendo martedì in Slovenia.
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Venticinque minuti da piccoli cloni del Barcellona, gli altri 75 e spiccioli da cloni della vecchia cara Italia difesa e contropiede. La temuta trasferta di Belgrado si risolve per l’Italia con il risultato perfetto, visto che l’1-1 finale - con gli azzurri già dotati di lasciapassare per Euro 2012 - non apre ulteriori conti con la Serbia, il cui accesso ai playoff di qualificazione rimane in bilico. I gravi incidenti dell’andata a Genova e il clima torrido del Marakana di Belgrado (pioggia di fischi da ogni settore all’inno italiano) non hanno avuto ripercussioni in campo e anzi l’Italia, con un approccio sorprendente in positivo, raggelava la platea con un nuovo blitz vincente in area di Marchisio, rinfrancato come letale incursore dalla doppietta al Milan (assist di Giuseppe Rossi, 2’). Lo stesso Rossi ha visto murare il tiro ravvicinato del 2-0, poi, con gli azzurri in controllo, la Serbia ha pescato il jolly trovando un fortuito - e irregolare - pareggio con Ivanovic su azione d’angolo (deviazione del difensore, a terra, su tiro di Tosic: ma il centravanti Pantelic è in netta posizione di fuorigioco davanti a Buffon, 25’). Raddrizzata la baracca, la Serbia ha preso man mano confidenza con la metà campo italiana, assumendo una leggera supremazia a centrocampo ma creando poche situazioni calde soprattutto a causa dello sventatissimo Krasic. Più volte lo juventino, opposto al suo compagno di squadra Chiellini (anche Prandelli lo ha dirottato sulla fascia sinistra), ha sprecato palloni perfetti per fare scattare allarmi rossi in area. Ma Buffon, alla fine, ha dovuto preoccuparsi più che altro del maligno sinistro di Kolarov (punizione e conclusione dal lato). Molto più pulite le chances dell’Italia, che con Montolivo e Giovinco, subentrato a Cassano, ha mancato il gol del successo. Non è il caso di crucciarsi, a pancia piena meglio rimanere amici.
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