martedì 10 giugno 2014
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Si sapeva, nessuna sorpresa. Due cene ad Arcore nei giorni scorsi, poi le visite sempre più frequenti in sede, nessuna smentita su quanto stava maturando, l’investitura ufficiosa di Berlusconi («Inzaghi? Ha fame di vittorie»), e il paparazzo che lo aveva immortalato ad Ibiza mentre concludeva la prima operazione di mercato (Menez). Ora è anche ufficiale: Filippo Inzaghi è il nuovo allenatore del Milan. A più di tre settimane dall’ultima giornata di campionato è arrivato il comunicato del club che – appena cinque mesi dopo l’investitura ad erede di Massimiliano Allegri – sancisce la fine dell’avventura di Clarence Seedorf sulla panchina rossonera.Inzaghi era la prima scelta di Galliani anche quando il Milan decise di liberarsi di Allegri, ma la famiglia Berlusconi virò decisamnente sul brasiliano, ritenuto più esperto ed autorevole anche se non aveva mai allenato in vita sua ed anzi aveva dovuto smettere di colpo di giocare in Brasile per inventarsi in questo nuovo ruolo. Inzaghi ha saputo aspettare, nemmeno tanto in verità: prima le giovanili, poi la Primavera. Sempre in rossonero, requisito fondamentale ormai per essere scelti. Si è costruito una giovane carriera da tecnico e ora festeggia: «Sono felicissimo - sono le sue prime parole da tecnico della prima squadra-, oggi per me è un giorno indimenticabile. Ringrazio il presidente Berlusconi e tutta la società per la fiducia e la prestigiosa opportunità professionale che mi sono state concesse. Sono onorato e orgoglioso di essere l’allenatore di una squadra che è stata la mia vita per tantissimi anni, una squadra e una società con la quale ho condiviso gioie ed emozioni indelebili».Malgrado un finale di stagione in crescendo ormai da tempo Seedorf non aveva più la fiducia della società. Negli ultimi 20 anni di Milan, solo Fatih Terim e Oscar Washington Tabarez sono durati meno di lui sulla panchina del Milan. Seedorf ha pagato i risultati deludenti e le abitudini bizzarre per la rigorosa impostazione del club: dall’arrivo in ritardo agli allenamenti a certe formazioni bizarre messe in campo. Del suo esonero si parla almeno dallo scorso 13 maggio, dal post partita di Atalanta-Milan, quando schierò Honda al posto di Taarabt. E in un fuorionda catturato da Sky, Galliani commentò: «Quello è matto».Ma soprattutto gli sono state fatali la mancata qualificazione in Europa League e la gestione discutibile dello spogliatoio. Se il Milan ha atteso così tanto tempo prima di ufficializzarne l’esonero, è stato perché l’olandese è legato al Milan con un contratto in scadenza al 30 giugno 2016 da 2,5 milioni netti a stagione, che per le casse del Milan significano 10 milioni lordi. Ma la società rossonera e Seedorf non hanno trovato l’accordo, non c’è stata la risoluzione, auspicata da più parti. Il licenziamento significa che Seedorf resta vincolato al Milan, che formalmente oggi ha tre tecnici a libro paga. Grazie a questa promozione, Inzaghi beneficia di un sostanzioso adeguamento dello stipendio che ora dovrebbe salire a circa 700.000 euro a stagione.
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