lunedì 5 agosto 2013
COMMENTA E CONDIVIDI
​«State tranquilli, vigileremo sull’arrivo di nuovi fondi per Pompei. Lo facciamo da tempo. Sicuramente la camorra proverà al inserirsi ma noi impediremo che possa"ingrassare" con quei soldi». È l’assicurazione di Alessandro Pennasilico, da pochi mesi procuratore di Torre Annunziata dopo una lunga esperienza come procuratore aggiunto a Napoli, anche alla guida alla Dda. Un vero esperto di camorra. E la sua è anche una risposta alle preoccupazioni espresse due giorni fa su Avvenire dal professor Antonio Paolucci. Ma il magistrato che guida la Procura competente anche sul territorio di Pompei, non si limita a rassicurazioni generiche, accennando a prossime novità sul fronte delle inchieste. Niente di più, ovviamente, ma non si tratterà di fatti di poco conto. Però lancia anche un appello affinché «il nuovo progetto per Pompei sia finalmente occasione di un salto di qualità dell’economia legata ai siti archeologici rimasta a bassi livelli che favoriscono la camorra» Procuratore, la camorra punta a questi fondi che dovrebbero rilanciare i siti archeologici e la città?È normale che provi a entrare in tutti gli affari, soprattutto quando sono previsti molti fondi. Ma non ci si può limitare a dire che arrivano i soldi e che poi li prende la camorra. È tutto più complicato. Certo l’arrivo di tanti soldi può preoccupare ma le assicuro che noi vigileremo su tutti i possibili settori di inquinamento, dagli investimenti agli appalti e perfino le assunzioni.Dunque la camorra a Pompei c’è..La criminalità organizzata a Pompei c’è sicuramente, ma non come si intende da fuori. È poco visibile. Non ci sono fatti eclatanti. Questa, infatti, è soprattutto una zona di investimenti dei clan, per riciclare i soldi sporchi, frutto di altri affari, anche in altre zone. È ben noto che qui da anni investano i "casalesi" La camorra investe, fa affari anche nell’area archeologica?Se la gente pensa che la presenza della camorra si veda negli scavi di Pompei si sbaglia. Qui la camorra è molto brava a lavorare nel contorno. E questo non dipende solo dai fondi, anche se questi potrebbero allettare. Piuttosto è la situazione generale della città a favorirla.In che senso?Il problema è reindirizzare un’economia che attorno ai siti archeologici si è sempre limitata a bassi livelli. E questo sicuramente ha favorito e favorisce l’illegalità e, ovviamente, gli interessi della camorra.Il nuovo progetto annunciato due giorni fa dal ministro per i Beni culturali Massimo Bray potrebbe aiutare in questa direzione?Certamente, ma a patto di far capire che ci deve essere un salto di qualità da un punto di vista economico e non solo culturale. Questo sì aiuterebbe molto a tenere lontana la camorra.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: